Cameriera stuprata in hotel dal solito immigrato integrato

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Trascina una cameriera nello spogliatoio dell’albergo cercando di abusare di lei. La ragazza rimane ferita e finisce in ospedale. Un aiuto cuoco pachistano, residente a Sogliano Cavour, è indagato con le accuse di tentata violenza sessuale aggravata e lesioni personali.

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Il tentativo di abuso risale al 24 ottobre scorso. Secondo quanto ricostruito dai carabinieri della stazione di Gallipoli, la cameriera si trovava all’interno della cucina della struttura alberghiera dove lavorava quando è stata afferrata per le braccia; spinta lungo le scale che conducevano nel seminterrato cadendo ripetutamente al suolo e trascinata con forza nello spogliatoio.

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Lì l’immigrato l’avrebbe spinta contro un armadietto cercando di abusare della vittima che avrebbe respinto il suo aggressore colpendolo in pieno volto con un’asta di legno per poi fuggire e chiedere aiuto al portiere dell’albergo intervenuto in suo soccorso. La ragazza rimase ferita. Accompagnata in ospedale i medici del pronto soccorso le diagnosticarono diverse lesioni su tutto il corpo guaribili in una settimana.

La ragazza ha presentato tempestivamente una denuncia nei confronti del collega mettendo in moto le indagini sfociate in un avviso di conclusione a carico dell’aiutante cuoco.




2 pensieri su “Cameriera stuprata in hotel dal solito immigrato integrato”

  1. Tutti i locali cge assumono questi esseri nelle cucine andrebbero chiusi d’ufficio!Pensate a che merda vi servono zampettata e sputata da un negrislamico!CHE SCHIFO!!!!Non a sturare cessi ma IN CUCINA LI METTONO STI BASTARDI!!!Poi vai a mangiar fuori e il negro ti sputa nel piatto!Sono tantissimi anni che evito xché fanno tutti schifo!Roba scaduta, riciclata e maneggiata da negroidi🤮🤮🤮🤮

  2. Considerando chi lavora nelle cucine dei ristoranti non si può che essere soddisfatti per le misure contenuti e del contagio imposte dal governo: non solo un ristoratore maledetto perde tutti i soldi, ma anche gli immigrati più o meno clandestino che sfacchinano nelle cucine perdono il’lavoro. Dulcis in fungo, dei bbenestanti italiani si devono cucinare a casa senza essere serviti dagli schiavi. Unico cruccio, il coronavirus che non si diffonde come vorrei e qualche morto in meno nelle statistiche giornaliere. Ma del resto, non si può avere tutto…

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