Sinistra: “Portiamo centinaia di migranti bloccati in Bosnia a Parma per ripopolare”

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Ne parlavamo ieri:

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Oggi, l’obiettivo di quell’organizzazione criminale che passa in Italia sotto il nome di ‘sinistra’, è finalmente rivelato. Portarli tutti qui. In Italia. A ripopolare. Le nostre prigioni, ovviamente.

“Tre anni che cammino. Dall’Afghanistan alla Turchia per arrivare qui, a una manciata di kilometri da una vita possibile, intrappolato nel freddo e nell’indifferenza di un palazzo abbandonato tra la neve della Bosnia- racconta un ragazzo Afghano con l’unico sogno di una vita normale- Quando telefono a casa evito le videochiamate perché mia mamma era felice della mia partenza e voleva per me un futuro migliore o forse solo l’opportunità di un futuro ma se vedesse dove vivo ora si metterebbe a piangere e io non voglio che accada”. Vorrebbero che noi ci commovessimo perché un pakistani o afghano o bengalese attraversa mezzo mondo, decine di Paesi senza guerra – come tra l’altro i loro – per venire a farsi mantenere in Italia come ‘richiedente asilo’. Chi fugge si ferma appena oltreconfine, questi cercano, legittimamente, di invaderci. E noi, legittimamente, siamo in dovere di respingerli.

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Ora, quest’orda islamica che sta seminando terrore e violenza lungo la rotta balcanica, la sinistra vuole portarcela a casa. A questo serviva tutta la lagna sui ‘poveri migranti che vivono dimenticati a Lipa nella periferia di Bihać in Bosnia- Erzegovina’, ai margini di un ex campo profughi distrutto da un incendio, che loro stessi hanno appiccato.

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Da Parma arriva una proposta del consigliere Freddi, radicale di +Europa che con una lettera annuncia la sua intenzione di richiedere alla provincia di Parma di accogliere questi clandestini.

“Cari amici e compagni che vi riconoscete in una visione di società aperta, cari amici e compagni di Parma e provincia- scrive Marco Maria Freddi nella sua lettera aperta- Il mio non vuole essere solo un richiamo ai valori comuni fondanti la nostra civiltà, valori di rispetto della dignità umana, di uguaglianza, di rispetto dei diritti umani e dello stato di diritto, la mia vuole essere soprattutto un invito ad una riflessione comune che chiede coraggio, il coraggio di prendere una iniziativa nonviolenta per chi crede in comuni valori.

Ancora una volta, a pochi chilometri dai nostri confini un migliaio di persone sono minacciate dal gelo, dalla nostra indifferenza e dal nostro silenzio.

Per contro, il calo demografico generalizzato delle aree interne, lo spopolamento delle aree interne comporta un rischio reale di desertificazione delle aree rurali e montane nonostante negli ultimi 20 anni siano stati varati molti provvedimenti per contrastare il fenomeno e, nonostante ciò, sappiamo che questi non saranno ma sufficienti a rallentare un inevitabile fenomeno che durerà, al pari dell’immigrazione, molti anni, in tutta Europa.

La Federazione delle chiese evangeliche in Italia, insieme alla Tavola Valdese e alla Comunità di Sant’Egidio hanno sottoscritto da alcuni anni dei protocolli di intesa con il ministero degli interni per la costruzione di corridoi umanitari, corridoi umanitari che sono una piccola ma concreta soluzione alla cecità della politica italiana ed Europea che non intende guardare alle migrazioni ed ai visti legali di entrata.

C’è un’urgenza che chiede una risposta a tutti coloro che si riconoscono in una visione di società aperta, chiedo alla politica parmigiana e parmense, chiedo al presidente della provincia di Parma Diego Rossi e a tutti i sindaci di Parma e provincia, di organizzare assieme ai titolari dei protocolli d’intesa e con tutte le associazioni di accoglienza in città e provincia, un progetto che veda i profughi di Lipa accolti nelle aree rurali e montane parmensi.

Al bisogno demografico delle zone interne si somma il bisogno di riscoprire i valori fondanti la nostra civiltà, valori di rispetto della dignità umana e rispetto dei diritti umani, come accadde 40 anni fa, una pagina di storia recente cui andare fieri, quando la Marina Militare italiana si diressero verso le coste del sud est asiatico al largo del Vietnam con l’obiettivo di salvare vite umane, coloro che vennero poi chiamati boat people, persone che scappavano dal sanguinario regime comunista di Hanoi. […] ”.

Mai letto un delirio di questo livello. E questa mattina, il Presidente di sinistra della Provincia di Parma, tal Diego Rossi, dopo un colloquio con Marco Freddi conferma il suo impegno in questa direzione.




15 pensieri su “Sinistra: “Portiamo centinaia di migranti bloccati in Bosnia a Parma per ripopolare””

  1. Demenziale e criminale allo stesso tempo quel cazzo di bisogno di farcire di bipedi ogni misero anfratto italico.
    L’Italia è già densamente popolata.
    Ogni comune prima chiuso, poi spopolato è giusto vederlo come un nuovo piccolo polmone verde.
    Se la gente va via da certi comuni, un motivo ci sarà e trovo inutile cercare di ripopolarlo con genie completamente avulse al territorio e creare indotti lavorativi fittizi che sfociano nell’assistenzialismo.

I commenti sono chiusi.