Governo contro Regione Piemonte: regole anti-Covid non valgono per i ROM

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I rom sono intoccabili. L’assurda “guerra” contro la regione Piemonte da parte del governo assume contorni inquietanti. Contro il provvedimento anti abusivi promossa dall’assessore Marrone di FdI si è mossa addirittura la presidenza del Consiglio, per essere precisi l‘Unar, l’ente governativo contro le discriminazioni razziali. La Regione Piemonte aveva approvato un emendamento che sanzionava tra i 250 e i mille euro – con sequestro del mezzo- chi pernottasse in tende o altri veicoli al di fuori delle aree consentite. Un modo per arginare una piaga molto presente nella Regione: abusivismo e illegalità, assembramenti tra l’altro stridenti e incomprensibili in un momento in cui si chiede agli italiani di restare chiusi in casa e rispettare le norme. La vicenda è raccontata su la Verità.

Cosa ci sia di razzista in questo provvedimento di buon senso è un mistero gaudioso. Epperò tale ente ha inviato alla Regione “una letterina vagamente minacciosa, in cui esprime biasimo per l’introduzione della regolina sul sequestro di camper abusivi; e per alcuni sgomberi di insediamenti abusivi avvenuti negli ultimi tempi”, leggiamo sul quotidiano di Belpietro. Sentire la motivazione per trasalire : per l’Unar, tali azioni «potrebbero aver aggravato situazioni individuali e familiari già critiche e di estrema fragilità; qualora non fossero state previste contestualmente soluzioni alloggiative in favore delle famiglie coinvolte negli sgomberi».

Insomma, tutto porta a una considerazione: basta toccare i rom con provvedimenti che arginino il dilagare di illegalità e tutto viene derubricato come “persecuzione” . E a nulla vale ricordare al governo che a situazione dei cosiddetti nomadi, in Piemonte supera il livello di guardia. Il quotidiano di Belpietro rinfresca la memoria: ” Ad Asti esiste un campo che da tempo occupa le cronache locali. Nel maggio scorso, ad esempio, si scoprì che gli occupanti dovevano quasi 330.000 euro di bollette dell’acqua arretrate al Comune: niente male. Ebbene in quel campo viveva un ragazzino di 13 anni che la notte di San Silvestro è stato portato al pronto soccorso in fin di vita. Si disse che un petardo gli aveva squarciato l’addome durante i festeggiamenti dell’ultimo dell’anno”. Mentre i comuni mortali sono segregati in casa e non potevano invitare quasi nessuno, altrove si faceva baldoria.

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La cosa finì bene. Il ragazzino morì. Ma i suoi parenti che demolirono il pronto soccorso, strutture covid comprese. Il peggio venne quando si scoprì che era stato un proiettile calibro 12 ad uccidere lo sventurato. Che nei campi rom ci sia disagio, crimìnalità, illegalità diffusa non è un “invenzione letteraria”. Tali strutture andrebbero chiuse, non c’è dubbio. O arginate, come il provvedimento della Regione indicava. Niente. Non si può. Anzi, si rischia pure di andare a finire nei guai. Nella lettera dell’Unar appare un riferimento un tantino minaccioso al fatto che: «vi è un’ampia normativa internazionale, europea e nazionale, nonché pronunciamenti della Corte europea dei diritti dell’uomo che tutelano i diritti umani delle minoranze».

Dunque, attenzione attenzione: se le norme sui rom non ci piacciono, possiamo portarvi davanti alla Corte europea. Il promotore del provvedimento della Regione Piemonte, Marrone è allibito: «È incredibile che in un momento come questo la presidenza del Consiglio, invece che pensare a imprese ristoratori e artigiani, si faccia viva con noi pensando ai rom».E ricorda quanto i rom siano già ben “protetti”: «Al governo forse non sanno che i nomadi hanno già ricevuto dal sindaco Appendino assegni a tre zeri. Come corrispettivo per accordi di rimpatrio volontario. Ma che evidentemente si sono ben guardati dal rispettare. Adesso, grazie al nostro emendamento i sindaci potranno procedere al sequestro amministrativo di camper e roulotte abusivi». La Regione non molla la presa su una questione di principio. Resta l’atteggiamento irricevibile dell’Unar, che non ha bisogno di commenti.

Il prossimo governo sovranista deve abolire l’Unar o trasformarla in agenzia che lotta contro il razzismo anti-italiano evidente in questo Paese dalle sentenze delle toghe rosse e dai provvedimenti degli enti locali e nazionali guidati dalla cosiddetta sinistra.




4 pensieri su “Governo contro Regione Piemonte: regole anti-Covid non valgono per i ROM”

  1. Usare le loro armi contro di loro. E’ l’unico modo. Serviranno almeno 50 anni di indottrinamento, censure e divieti, esattamente come hanno fatto, e fanno, loro, per estirpare la malapianta che si incistita nelle società occidentali, nelle menti, anche dei più giovani.
    Solo quando sarà ripulita dalle loro demenzialità nichiliste, l’amore per l’Altro, ma solo se Diverso, e l’Odio di sé, e quindi per i propri simili, per la Normalità, per la classe media e l’uomo comune, che poi è quello che ha fatto la storia, la scienza, la letteratura, e tutto ciò che ha dato significato all’essere Uomini, allora si potrà tornare ad un periodo di pace e tolleranza come è stato in un periodo storico, forse eccezionale, ma che vogliamo riproporre e perpetuare, tra gli anni 40 dell’ottocento e gli anni 60-80 del novecento.

  2. Sicuramente sarà una parentesi storica quella in cui viviamo oggi e come dice giustamente Marte le follie sono destinate a finire prima o poi. L’incognita è cosa rimarrà da salvare.

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