CONTE NON HA PIU’ LA MAGGIORANZA IN SENATO: 156 sì a 140 no e 16 astenui

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Dopo il ‘VAR’ e la riammissione al voto di due senatori ritardatari, cosa incredibile, il conto si ferma a 156 sì, compresi 3 senatori a vita e due traditori di Forza Italia. Cinque meno della maggioranza assoluta. Conte formalmente può non dimettersi, visto che Renzi si è astenuto e quindi non è stato sfiduciato, ma non puoi governare senza maggioranza e coi senatori a vita che votano solo le fiducie.

Caos sul voto di Alfonso Ciampolillo, ex-M5S del gruppo Misto. Il senatore chiede di votare ma la presidente del Senato, Elisabetta Casellati, lo ferma: “Avevo già chiuso la votazione della seconda chiama”. Casellati ha quindi chiesto di vedere la registrazione video della seduta. Il senatore è stato poi riammesso al voto insieme al collega Nencini. Il premier Giuseppe Conte ha intanto lasciato il Senato.

AGGIORNAMENTO/2

Scoppia il caso Ciampolillo, pure la moviola. Riammessi al voto l’ex grillino e Nencini. Conte non ha comunque la maggioranza.

AGGIORNAMENTO:

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Alle 21.19 è iniziata la prima prima “chiama” sul voto di fiducia posta dall’esecutivo alle comunicazioni del premier Conte.

Il presidente del Consiglio era stato chiaro fin dal primo pomeriggio: “Senza i numeri, il governo va a casa”. Ieri, alla Camera, i deputati avevano espresso 321 voti a favore, 6 in più della maggioranza assoluta. Al Senato sarebbe tuttavia stata un’altra storia. Quanto accaduto in Aula, ha confermato le previsioni della vigilia.

I sì alla prima chiama sono stati 153, i no 141. I senatori di Italia Viva, tra cui Matteo Renzi, non hanno risposto. Al secondo round, l’ex premier si è astenuto sulla fiducia, seguito poco dopo da Teresa Bellanova e dagli altri membri del partito. Intanto Maria Rosaria Rossi e Andrea Causin, entrambi di Forza Italia, hanno votato la fiducia a Conte. Entrambi, come annunciato dal vicepresidente di FI, Antonio Tajani, sono fuori dal partito.

Il clima è diventato incandescente quando il senatore Lello Ciampolillo ha chiesto di votare dopo che la presidente Casellati aveva già chiuso la seconda chiama. Nonostante le proteste, l’ex M5S non è stato ammesso al voto. Dopo le vibranti proteste della maggioranza per permettere a Ciampolillo di votare sulla fiducia al governo, Casellati ha chiesto di rivedere il video per stabilire se la richiesta sia arrivata prima o dopo il suo pronunciamento sulla chiusura del voto. Una sorta di “Var” politica, per utilizzare un termine calcistico.

Conte non ha più la maggioranza in Senato. Il Governo ha infatti ottenuto solo 154 153 154 sì (con tre senatori a vita e due traditori di Forza Italia) contro 140 no e i 18 16 astenuti di Italia Viva. E uno assente, il socialista Nencini che non sapeva come votare.

La maggioranza assoluta è a 161. Il livello di sopravvivenza del governo, secondo Conte, era fissato a 155. Renzi tiene Conte per le palle. E un po’ anche noi.

Conte non può governare con 153/154 voti. Ma nemmeno con 155. Anche perché tre di questi sono senatori a vita che non sono mai presenti. Deve umiliarsi davanti a Renzi. Stasera le elezioni sono più vicine. Anche se faranno di tutto per evitarle. Conte è comunque un morto che cammina.




8 pensieri su “CONTE NON HA PIU’ LA MAGGIORANZA IN SENATO: 156 sì a 140 no e 16 astenui”

  1. Se non cade adesso verrà spazzato via alle prossime elezioni.Non possono fuggirne in eterno…..Quindi?Più stanno lì e PEGGIO sarà per loro.

I commenti sono chiusi.