Servivano.
Si vedono i banchi monoposto, azzurri e neri, quelli voluti dal ministro Azzolina per il rispetto delle normative anti Covid, accatastati uno contro l’altro. Sono sul tetto del plesso dell’Itis Galilei in via Campo D’Appio ad Avenza (quello che ospita anche i ragazzi del liceo scientifico) e sono coperti, a malapena, da un telo verde. Una immagine che sta facendo discutere visto che proprio i nuovi banchi voluti dalla ministra alla Pubblica Istruzione, quelli a rotelle e quelli monoposto, sono finiti più volte al centro del dibattito con l’accusa di essere un esempio di spreco del denaro pubblico.
Vederli accatastati sul tetto ha suscitato quindi molte polemiche in un momento delicatissimo per la scuola fra rientri, lezioni a distanza e mille precauzioni in temi di trasporti e quant’altro. Ma la dirigente del plesso che ospita i ragazzi del Galilei e gli studenti dello scientifico, la professoressa Marta Castagna fa chiarezza e come prima cosa spiega: «Le aule all’interno della scuola hanno tutte in dotazione i nuovi banchi, quelli sul tetto sono quelli del Galilei».
Ma perché sono finiti sul tetto? A spiegarlo è la stessa dirigente, interpellata dal Tirreno, che mette bene in chiaro che si tratta solo di una questione logistica e di spazi. «Siamo in attesa che la Provincia ci trovi nuovi spazi, alcuni dei nuovi banchi sono in palestra ed è qui che i ragazzi fanno lezione. Le normative anti covid sono molto rigide e noi le stiamo seguendo alla lettera».
Insomma i banchi sul tetto che qualcuno ha immortalato, rappresentano solo una soluzione momentanea per una scuola che, con grandi sacrifici, sta cercando di adeguarsi alle norme anti contagio consentendo, nello stesso tempo, di garantire ai ragazzi sicurezza e lezioni in presenza, fa notare la dirigente.
Quando tutto sarà finito, vanno messi sotto inchiesta, per questa porcata con le altre cose.