Migrante stupra ragazzina italiana in baraccopoli: non la radono al suolo e lui ne stupra un’altra

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Ha stuprato una ragazzina italiana con problemi psichici ma l’immigrato è libero, non è stato mai arrestato nonostante su di lui pendano accuse gravissime: lo stupro di una ventenne aretina bloccata in una schifosa capanna. Il secondo stupro dell’immigrato nella stessa zona.

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Ieri C.I., cittadino rumeno, senza fissa dimora, 46 anni, è stato rinviato a giudizio per la prima vicenda, che risale alla notte tra l’11 e il 12 luglio di due anni fa. Violenza sessuale e lesioni sono i reati e la data fissata per il processo davanti al tribunale di Arezzo in composizione collegiale è il primo marzo.

Stando alla ricostruzione e al racconto reso dalla ragazza, tutto iniziò da un incontro in città, zona stazione ferroviaria. La ragazza, fragilissima psicologicamente e con problemi di tossicodipendenza, si sarebbe lasciata abbindolare, irretire, fino a seguire l’uomo in periferia.

Poi lo stupro in una squallida capanna usata dagli stranieri senza tetto. Pare addirittura che ci fossero alcuni di loro nei paraggi e qualcuno avrebbe anche sentito urlare la ventenne, ma di fatto tutti si “scansarono” e lasciarono che C.I. facesse i suoi comodi. Il capo d’imputazione parla di minacce, di vera aggressione fisica, di vestiti strappati alla ragazza costretta poi a subire ripetuti atti sessuali.

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Un incubo. Caduta in trappola, rimasta in balia dell’aguzzino, una volta uscita da quel casottino di lamiere la giovane vittima degli abusi corse a chiedere aiuto. Raccontò tutto alla Squadra Mobile e venne anche refertata in ospedale per le lesioni riportate. Era caduta nelle grinfie di un quasi sconosciuto, che poi in base alla descrizione fornita venne identificato e ricercato. Per un certo periodo se ne erano perse le tracce. Poi riapparve. Ma nei suoi confronti nessuna misura cautelare è stata spiccata dall’autorità giudiziaria.

Il fascicolo aperto dal pm Chiara Pistolesi ha preso forma intorno al racconto cristallizzato con incidente probatorio reso dalla giovane, che è assistita dall’avvocato Beatrice Vanni. Ieri si è formalmente costituita parte civile nel processo.

All’udienza preliminare non era presente né lei – che pare stia attraversando un periodo non buono di salute – e non era presente lui, difeso dall’avvocato Domenico Nucci. L’inquietante vicenda dell’estate 2019, lo scorso settembre si è arricchita di una ulteriore puntata: un’altra violenza sessuale che il 46enne avrebbe consumato su una donna romena nello stesso capanno.

Ora, in quale Paese civile dopo uno stupro non si rade al suolo il capanno dove l’immigrato stupra le sue vittime e lo si lascia invece libero? Anche di rifarlo? Dove le toghe rosse perseguono gli italiani anti-immigrazione e lasciano in giro gli stupratori e le associazioni che li sollazzano. Complici.




3 pensieri su “Migrante stupra ragazzina italiana in baraccopoli: non la radono al suolo e lui ne stupra un’altra”

  1. Recensione da zona arancione infinita/educazione delle figlie: “Tekken 7”, Bandai/Namco, PC – PS4, 2017
    Il re del “pugno di ferro” (tek ken, 鉄拳). Un torneo che ci perseguita da 26 anni. Quante monete da 500 lire o gettoni di valore analogo hanno fagocitato queste macchine? Ma ora, fortunatamente, ci sono le sale slot e posso imbucare direttamente un cinquantone di carta! Quanto progresso!
    La “migliore” (mia figlia minore ancora per poco perchè Antani è fiero di annunciarvi il poker in arrivo per i primi di aprile, ovviamente femmina, maledetti i miei lombi) ha ricevuto come regalo natalizio dai nonni un vero PC super tamarro da giocatore. Papi non ha resistito e dopo aver constatato che i giochi che richiedevano pazienza e programmazione non sono esattamente il suo forte le ha proposto una delle migliori frecce al suo arco.
    Sono un grande fan di “Street Fighter” perchè le prime scommessine in sala giochi le facevo su quello, o di Samurai Showdown, o Killer Instinct… ma il Tekken è un gioco da vero artista e questa settima iterazione ne incarna perfettamente lo spirito. La coordinazione oculo-manuale richiesta è notevole, così come è notevole lo sforzo mnemonico necessario a ricordarsi tutte le combinazioni di tasti possibili. Forse già lo sapete, ma ognuno dei 4 tasti basici del controller corrisponde ad un singolo arto ed il lavoro di “motion capture” su cui si basano i personaggi è “leggendario”. Karate, judo, jeet kun do, capoeira, boxe, sambo, kung fu, taekwondo, kempo, muai thai, lucha libre… La maggior parte delle arti marziali più famose hanno almeno un degno rappresentante e nonostante alcuni personaggi siano migliori di altri solo la vostra “arte” deciderà l’esito dell’incontro.
    Qualche anno fa, durante un’intervista, hanno domandato a Seiichi Ishii (il creatore) quale sia il segreto per vincere sempre: la risposta è stata – “tutte le sere, prima di andare a dormire, provare cento volte ogni mossa di ogni personaggio”. I personaggi che hanno meno mosse ne hanno circa un centinaio, fate 150 di media. Alcuni hanno livelli di complicazione parossistica, con prese di lotta multiple che sono addirittura “complicate da leggere” ma che possono darvi una soddisfazione paragonabile solo al primo atterraggio sulla luna di Kerbal Space Program o di una bella ciulata.
    Niente “Fatality” per voi oggi: solo un selvaggiamento di mazzate da condividere con amici e famiglia. Perchè l’avversario è bello averlo accanto e farlo incazzare apposta perchè sbagli.
    L’incazzatura del “perdente” è il motore del miglioramento.
    Le partite “professionali” non sono molto divertenti da vedere: troppo tecniche, pochi colpi spettacolari; ma il “medio livello” che potete facilmente raggiungere a casa vi porterà a diverse ore di divertimento spensierato anche da semplice spettatore.
    E se le figlie dovessero litigare riguardo a chi sia la più forte, state pronti ad entrare in campo: perchè papi è come Ivan Drago – tutto quello che tocca, lui lo distrugge.
    Se siete stufi delle botte potete passare al bowling: a partire dal terzo in cui era presente “Tekken Ball” in ogni Tekken esiste un giochino alternativo e in questa puntata si tratta di “Tekken Bowl”, una simulazione di bowling molto ben fatta e divertente dove ogni personaggio conserva in parte le sue caratteristihe di potenza e tecnica.

    La proposta commerciale è deplorevole: molti dei personaggi famosi vengono rilasciati come “season pass” per la “simpatica” politica mungitrice di Sony quindi la versione “Ultimate” per PC costa circa 80 carte.
    Sono certo che essendo uno dei pochi giochi rimasti in “esclusiva dei miei stivali” per Playstation se ne possedete una forse già lo avete.
    Se invece avete un PC di un certo tipo (anche con pochi “core” ma potenza di calcolo, diciamo un i3 con un clock di almeno 3.5) e una scheda video degna di 7 o 8 anni fa (GTX 750? Forse basta anche una 660) potreste voler cercare il sito di una certa ragazza russa (FitGirl repacks).

    Se non avete un Tekken “dispari” (1,3,5,7), non avete un gioco di botte.

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