Disperato avviso dei vertici militari americani ai soldati: “obbedite”

Vox
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I vertici militari americani sentono il bisogno di avvisare i propri sottoposti che devono obbedire alle (nuove) autorità civili. Insomma, pare che come la polizia al Capidoglio, i militari non siano così intenzionati a fermare le milizie armate in marcia verso Washington, che programmano di circondare la Casa Bianca.




11 pensieri su “Disperato avviso dei vertici militari americani ai soldati: “obbedite””

  1. Non parlo di questioni che non conosco a fondo, credo solo che non fossero poliziotti ma servizi segreti del nuovo porco quelli che hanno commesso l’omicidio al campidoglio.
    Tra vox e noi il divario si sta allargando, noi sempre più incazzati e loro sempre più servi. Non credo durerà a lungo.
    Se qualcuno conosce un sito giusto dove poterci riunire se crede lo segnali.
    Gli rimarrà igg e voceliberakippah a discutere, il primo riporterà virgolettati i concetti che l’altro espone: sarà un idilio.

  2. Un conto è dichiarare, meglio, fare senza nemmeno dichiararla, una guerra esterna, con popolazioni esterne, verso le quali a volte è stata alimentata l’avversione anche con accuse false, vedasi talebani implicati nell’11 settembre o le provette con antrace iracheno.
    Ben altro chiedere alle forze armate di arrestare, anche con la violenza, anche uccidendo i propri simili. Certo, alcuni venduti ci sono sempre, non citerò ben noti casi in cui manifestanti di destra persero la vita. Ma come per tutte le cose, un conto è farlo verso pochi ‘estremisti’ o presunti tali, altro è agire su masse di persone. Come può, filosoficamente, un democratico difensore dei diritti umani giustificare il massacro di un elevato numero di cittadini della propria nazione, anche se la pensano diversamente dalla vulgata democratica?
    Semplicemente non può. Certo, mi direte, ci sono molti estremisti, i cessi sociali in primis, i terroristi, i blm e le frattaglie delle minoranze che se ne fregano e si fregherebbero le mani nel veder uccidere, ed uccidere, i propri nemici, ma questi sono appunto micro minoranze, il grosso crede ai cosiddetti ‘diritti umani’ perché gli sembrano ‘giusti’ e non se si può uccidere, in casi estremi, uno o due, o forse tre, di sicuro massacrare qualche migliaio di persone, non rientra nel caso. Ecco allora si apre un bivio. O si cambiano le mentalità, ed i ‘diritti umani’, diventano qualcosa d’altro, come in parte riuscì a fare il protocristianesimo, a parole difensore degli umili e non violento, ma una volta cotto a puntino, e preso il potere, come ampiamente previsto dagli esponenti della cultura classica alcuni secoli prima, si diedero a perseguitare violentemente tutti gli oppositori. Il problema per ottenere questo però, è che ci vuole tempo. Serve molto tempo, di fatto cambiamenti generazionali, ossia i vecchi morti e sostituiti da giovani con altre idealità del giusto e dello sbagliato. Oppure, più rapido, bisogna introdurre in una società elementi che già non abbiano la mente marcita su cosa sia giusto e cosa sia sbagliato, gente che se li paghi, e gli dici di ammazzare, lo fanno senza porsi troppi domande, anzi, meglio ancora, se hanno anche motivi personali o di gruppo per farlo.
    Ecco perché introdurre quote di immigrati crescenti nelle forze armate occidentali era, ed è, una priorità nell’agenda di quei delinquenti al potere. Loro vi diranno che si tratterà di ‘inclusione’, altra parolina magica demenziale (ogni tanto ne inventano una), ma lo scopo ultimo è questo. Come per i barbari durante l’impero, disporre di soldati pronti a tutto e senza sentimentalismi o legami con i locali, senza vincoli di appartenenza con la classe dirigente o gli ideali politici, ma unicamente legati al sovrano, o, come direbbe Gramsci, al partito-principe. Sono modelli di potere vecchi di secoli o millenni, nulla di nuovo, ciò che sono nuovi sono gli strumenti tecnologici ed i numeri in gioco.

    1. Non so se, in che misura e dove si può riferire alla situazione corrente, però è una gran bella riflessione che non mi si era mai affacciata alla mente in precedenza. Ne farò memoria.

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