Torna a casa dopo coprifuoco: barista pestata a sangue da tunisino

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Ieri sera i carabinieri hanno arrestato un 30enne tunisino accusato di aver picchiato e rapinato una barista 28enne che era in attesa del treno sulla banchina della stazione ferroviaria di Cesano Maderno, in provincia di Monza. Lo ha riferito l’Arma, spiegando che la donna stava rientrando a casa dopo il lavoro oltre l’orario del coprifuoco.Sempre secondo quanto comunicato dai militari, l’uomo si è dapprima avvicinato alla donna minacciandola con un coltello, dopodiché ha iniziato a colpirla provocandole delle evidenti ferite sul volto e si è impossessato del suo smarthphone, di un centinaio di euro e di vari documenti tra cui una tessera ferroviaria. Le urla della donna hanno attirato l’attenzione di una cittadina residente nella zona che dalla finestra di casa ha assistito al violento pestaggio e ha immediatamente chiamato il 112.Giunti rapidamente sul posto, i carabinieri hanno prima “messo in sicurezza la donna” e dopo un inseguimento per diverse decine di metri lungo i binari hanno raggiunto e bloccato dopo una breve colluttazione il rapinatore che gli aveva scagliato contro i sassi che raccoglieva dalla massicciata.Dai successivi accertamenti l’uomo è risultato essere irregolare nel nostro Paese dal 2018, senza fissa dimora e privo di documenti. Su disposizione dell’autorità giudiziaria, il 28enne è stato rinchiuso nel carcere a Monza con l’accusa di rapina aggravata, resistenza e violenza a pubblico ufficiale.




4 pensieri su “Torna a casa dopo coprifuoco: barista pestata a sangue da tunisino”

  1. Tutti questi episodi di violenza ai danni dei cittadini italiani non fanno decidere al governo di cambiare rotta. Sarebbe normale che di fronte all’evidenza di una quantità enorme di soprusi ai nostri danni il governo decidese di chiudere i porti per arginare i fenomeni, ma visto che non avviene si delinea il reato di favoreggiamento. Si può e si deve intentare una causa collettiva. Richiesta di ripristino di una normalità, messa in sicurezza delle strade e risarcimento, per alcuni anche fisico, altri “solo” morale. Dobbiamo metterli in condizioni di raccogliere le cicche per terra quei farabutti!

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