Sono 67 le aree ‘candidate’ ad ospitare il Deposito nazionale dei rifiuti radioattivi. E’ stata pubblicata nel cuore della notte la Carta Nazionale delle Aree Potenzialmente Idonee (Cnapi), il documento elaborato dalla Società gestione impianti nucleari (Sogin) che individua le zone dove localizzare in Italia il Deposito nazionale dei rifiuti radioattivi e il Parco Tecnologico. La Carta, elaborata in base ai criteri previsti dall’Ispra nella Guida Tecnica n.29, oltre che in base ai requisiti indicati nelle linee-guida dell’International Atomic Energy Agency (Iaea), individua 67 aree idonee per l’infrastruttura che da cronoprogramma dovrebbe funzionare a partire dal 2025.
14 pensieri su “Nucleare in Italia, le aree dove il governo vuole scaricare le scorie nucleari”
I commenti sono chiusi.
Werner, a voler essere ottimisti si potrebbe trattare di scorie legate (ad esempio) al ciclo delle forniture ospedaliere. Poi però occorre essere realisti e riconoscere che questo genere di cose viene avviato con determinate caratteristiche dichiarate, e poi nel giro di poco, quatti quatti, si comincia a ficcarci dentro qualsiasi cosa, di qualsiasi provenienza.
Ecco, era proprio lì che volevo arrivare. Non vorrei infatti che ci mettessero le scorie prodotte dalle centrali nucleari in Francia o Svizzera, da cui peraltro acquistiamo energia elettrica.
Per quello stanne certo.
Può darsi. Ricordi i casi del sottosuolo di Crotone?
Sì sì, lì probabilmente c’è la mano della ‘Ndrangheta che nel settore del traffico illecito di rifiuti radioattivi è molto attiva. Esattamente come il Clan dei Casalesi in Campania come riferito prima di morire dal pentito Schiavone.
Riempite i campi rom..