La truffa del cashback: i soldi dovranno essere restituiti a Bruxelles

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I soldi del cashback dovranno essere restituiti a Bruxelles. L’ultima versione del piano per il Recovery Fund dell’Italia prevede una spesa di 4,75 miliardi di euro per i pagamenti digitali, una cifra che equivale alla metà di quanto verrà destinato alla sanità. Ma quei soldi, nell’ambito del Recovery Plan, verranno presi in prestito dall’Unione Europea e quindi dovranno essere restituiti. La cosa più bizzarra è che sono soldi nostri che abbiamo dato alla UE e che ora riprendiamo in prestito: pazzesco.

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Il cashback di Natale nelle prime due settimane di vita ha fatto partecipare cinque milioni di italiani che però hanno maturato una quota di rimborso pari ad appena 18 euro a testa. Secondo le previsioni del governo, il piano può portare a un gettito addizionale per lo Stato pari a 4,5 miliardi di euro al 2025, grazie all’aumento dei pagamenti elettronici e all’emersione del sommerso. A giudicare però dal prologo non sarà così. Per il cashback il governo ha programmato di spendere 1,75 miliardi nel 2021 e 3 miliardi nel 2022. E all’extracashback di Natale sono destinati 228 milioni.

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Ma visto che i 4,75 miliardi che il governo ha programmato di spendere fanno parte della quota dei prestiti – e non di quella dei contributi a fondo perduto – il governo si appresta a indebitare i contribuenti italiani con la UE per finanziare i futuri rimborsi sui pagamenti senza contante.

In sintesi: il piano Italia Cashless assorbirà 4 miliardi in più rispetto a quanto verrà destinato all’innovazione organizzativa della Giustizia, la metà della Sanità. Prendiamo in prestito soldi nostri dalla Ue per fare shopping. Questi non sono normali.