Variante inglese del Virus cinese in Veneto: record di casi

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Il vero virus è la Globalizzazione.

Riscontratta la variante inglese del Covid in Veneto. Lo ha comunicato il presidente della Regione Veneto Luca Zaia nel corso di un punto stampa della Protezione Civile di Marghera. La scoperta, ha spiegato il governatore, è stata fatta la Vigilia di Natale dall’Istituto zooprofilattico delle Venezie. “Abbiamo scientificamente dimostrato che il virus estivo non c’entrava niente né con quello della prima fase né con quello di adesso”, ha sottolineato Zaia.

Si tratta di due persone di Treviso e una di Vicenza, tutti di ritorno dalla Gran Bretagna. Si tratta di due giovani e di un’altra persona poco più che quarantenne: stanno tutti bene. “Al ritorno dalla Gran Bretagna, avevano un po’ di febbre e senso di affaticamento, hanno fatto un test rapido prima e poi molecolare e sono risultati positivi. I tamponi sono stati sequenziati ed è stata individuata la variante. Tutti i contatti sono stati messi in isolamento e sono stati sottoposti a tampone: a parte un contatto diretto, risultato positivo, tutti gli altri sono risultati negativi”.

I tamponi positivi al Sars Cov-2, compatibili con la variante inglese del virus e isolati da due laboratori in Abruzzo, sono stati inviati all’Istituto Spallanzani di Roma per la conferma del risultato diagnostico. Lo hanno disposto l’assessore alla Salute della Regione Abruzzo, Nicoletta Verì, e il referente regionale per le maxi-emergenze sanitarie, Alberto Albani, sulla base dei protocolli scientifici vigenti. “Si tratta di un numero esiguo di campioni – spiega Albani – isolati in questi giorni, sui quali però vanno effettuati ulteriori accertamenti per stabilire se si tratti effettivamente della variante del virus individuata nel Regno Unito o di un’ulteriore forma”.

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“Nel frattempo – sottolinea l’assessore – ai pazienti sono stati applicati tutti i protocolli di sicurezza sanitaria: sono stati posti in isolamento ed è stata avviata l’attività di contact tracing per ricostruire i loro contatti e spostamenti. Il sistema, dunque, è intervenuto tempestivamente e adottando ogni cautela”.

E sono esattamente 5.010 i contagi inseriti dalla Regione Veneto nel suo bollettino complessivo, quasi il doppio rispetto a quelli inseriti dalla Lombardia (2.628) e oltre due volte tanto quelli dell’Emilia Romagna (2.127). Le altre regioni che nel resoconto di ieri hanno inserito in tabella più di mille nuovi casi sono il Lazio (1.691), La Puglia (1.011) e la Campania (1.009). Il numero assoluto di nuovi contagi, senza il dato dei tamponi eseguiti, di per sé è poco significativo. A dare un’idea più corretta di quanto stia correndo l’epidemia è il tasso di positività, che ieri in Veneto è schizzato alle stelle, raggiungendo il 36,6%. Una percentuale straordinariamente alta se confrontata con quella nazionale, che anche se in risalita è al 12,50%.

Andando ad analizzare i dati comunicati dalla Regione Veneto in merito all’epidemia da coronavirus, benché il saldo delle terapie intensive della regione ieri fosse solo lievemente in crescita, con 2 pazienti in più rispetto al giorno prima, ci sono stati ben 36 nuovi ingressi di pazienti gravi. Il Veneto è stata la regione che ha visto entrare il maggior numero di persone in terapia intensiva, con un ampio distacco rispetto alla seconda, la Lombardia, dove ne sono entrati 20. In Veneto è positivo anche il saldo dei ricoverati con sintomi nei reparti di medicina Covid, dove in 24 ore i ricoverati sono aumentati di 38 unità. Ma questi dati vanno letti nell’ottica dei 94 deceduti in un solo giorno, un numero ancora spaventosamente alto.

Con i dati registrati ieri, il totale dei contagiati in Veneto è salito a 234.792 persone e di queste, 5.953 sono decedute. Negli ospedali ci sono attualmente 384 persone ricoverate in terapia intensiva e 2.908 sono i pazienti con sintomi ricoverati nei reparti di medicina Covid degli ospedali regionali. Gli attualmente positivi sono 87.385, di cui la maggior parte comunque assistiti in terapia dimiciliare perché senza sintomi o con sintomi lievi.




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