Esquilino, parla la donna stuprata da africano: “Voleva uccidermi”

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Lo choc è ancora forte. Indelebile.

A raccontare è la vittima di una violenza sessuale a Roma, all’Esquilino, a pochi metri dal parco di Colle Oppio:

Africano violenta italiana: “Ti uccido, e se non mi dai i soldi ti stupro”

“Ero a cena a casa di un’amica quando, passate le 21, sono uscita per tornare a casa. C’è il coprifuoco e non volevo correre rischi”. Paola (il nome è di fantasia, ndr) è nel suo quartiere, un luogo che conosce e sa che via Guicciardini è una strada buia e poco frequentata, una di quelle che di sera è meglio evitare. Ma l’ha percorsa tante volte: “Anche quando finisco di lavorare torno tardi e a volte la percorro”.

Quando sta per svoltare l’angolo quando sente un rumore, quello di un vetro che si infrange. “Non ho avuto neppure il tempo di realizzare cosa stesse accadendo che mi sono trovata una mano stretta attorno al collo”. Ad aggredirla un immigrato, che sarà poi identificato come un 29enne del Mali.

“Dammi i soldi. Ti ammazzo. Mi ha detto. Aveva una voce tremante, era su di giri”, racconta Paola. Qui la storia si fa più cruda. Il 29enne, con un mano il coccio di una bottiglia di birra appena rotta, la minaccia. Le mette le mani al collo, la graffia. I due lottano, lui la morde. “Mi ha abbassato la mascherina e poi mi ha baciato”, dice la donna che ricorda: “Mi ha svuotato la borsa chiedendomi dove fossero i soldi non accorgendosi che gli unici 40 euro che avevo, li teneva in mano”.

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L’aggressore però, ormai fuori di se, non si accontenta del bottino: “Mi fissava. Ha cominciato al leccarmi la faccia e mi ha morso un labbro”. Lui poi le infila una mano nei pantaloni e la tocca nelle parti intime. “Ho sentito che chiamava un certo Ahmed, mi voleva violentare con lui. Credevo fossero in due, tremavo. Solo dopo ho capito che in realtà Ahmed fosse lui stesso. Non stava chiamando nessun amico, ma è come se si stesse caricando per abusare di me”.

Poi la fuga.

Oggi i residenti sono scesi in strada a protestare.

“La manifestazione di oggi, con la presenza dei comitati di quartiere, è per denunciare il grande degrado nello storico rione Esquilino, abbandonato dalle istituzioni a tutti i livelli. Una zona franca ai limiti della sicurezza sanitaria e sociale». Così in una nota congiunta gli esponenti di Fratelli d’Italia, Fabio Rampelli vicepresidente della Camera, i deputati Federico Mollicone e Maria Teresa Bellucci, il capogruppo alla Regione Lazio Fabrizio Ghera, il capogruppo in Campidoglio Andrea De Priamo, il capogruppo nel I Municipio Stefano Tozzi e il coordinatore di Fdi Roma Massimo Milani.

«Abbiamo portato la nostra solidarietà ai residenti e ai senza fissa dimora, spesso richiedenti asilo, perché di fronte la questione umanitaria non c’è burocrazia che tenga – proseguono – Si trovano in una condizione assurda, di vera e proprio barbarie, generata dal razzismo progressista del ministro Lamorgese e del Governo Conte che in nome di un astratto umanitarismo permettono la continua violazione dei nostri confini creando focolai di barbarie e illegalità. Episodi di violenza e aggressioni, come il tentato stupro avvenuto nei giorni scorsi. Bivacchi e assembramenti in barba ai protocolli anti Covid. Tutto questo accade nel rione Esquilino, a Torino, a Milano, a Perugia, a Firenze e in tante altre città italiane. Come Fratelli d’Italia chiediamo che la Croce Rossa Italiana prenda carico dei senza fissa dimora nei centri allestiti dalla CRI, così da garantire la salute di queste persone. Al di là dell’umanitarismo di facciata di questi liberal-progressisti, che poi si rinchiudono nei loro attici nei centri storici, siamo per una vera solidarietà per i senza fissa dimora e per la salvaguardia della sicurezza dei cittadini».

“Una vigilia di Natale di protesta per contestare le politiche di immigrazione e il piano Covid del governo, che sembra valere solo per gli italiani. Fratelli d’Italia propone centri gestiti da Croce Rossa e Protezione Civile per il ricovero coatto di extra comunitari e senza fissa dimora per aumentare sicurezza nel quartiere. Presenteremo proposta di legge.” Lo ha detto Federico Mollicone partecipando alla protesta dei residenti del quartiere Esquilino.

Beh, cari fratelli d’Italia, è vero che il governo lascia violare i nostri confini, ma quelli a cui avete portato ‘solidarietà’ li violano. Non sono vittime, sono carnefici e complici dei carnefici.




5 pensieri su “Esquilino, parla la donna stuprata da africano: “Voleva uccidermi””

  1. In un paese civile i “senza tetto” non dovrebbero nemmeno esistere!!!
    Invece si moltiplicano a livello esponenziale, sia tra gli autoctoni che di gentaglia approdata e abbandonata a se stessa, perché l’esubero dovrebbe far riflettere qualcuno che crea l’humus per malattie, disordini e crimini. È un segnale preoccupante di una politica fallita, che non ha il minimo rispetto per nessuno. E siamo solo al 1° atto della tragedia.

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