Africano tenta stupro madre e figlia a Milano: dopo SGOZZAMENTO, stazione fuori controllo

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Si sono barricate nel bagno di un locale in stazione Centrale, a Milano, e, grazie anche allo spray urticante, hanno fatto arrestare per violenza sessuale il loro aggressore. L’episodio è accaduto giovedì pomeriggio nella Galleria dei Mosaici della Stazione ai danni di una donna di 49 anni e della figlia di 20.
Un uomo di origini gambiane le ha invitate a seguirlo nei bagni dei maschi e, al loro deciso rifiuto, ha aggredito la giovane, che si è divincolata e ha avuto la prontezza di estrarre dalla borsa lo spray urticante per poi chiudersi nel bagno con la madre.
Quando l’aggressore si è allontanato per l’arrivo di altre persone, le due donne sono corse nell’atrio della stazione, dove sono state però raggiunte. Le loro urla hanno attirato l’attenzione di due agenti della polizia ferroviaria, che hanno fermato il gambiano, 28 anni, irregolare e con precedenti. Poco dopo un’altra donna si è presentata negli uffici della Polfer denunciando di essere stata molestata in modo analogo. Per questo motivo la polizia sta ora indagando per verificare se l’uomo sia responsabile anche di altri episodi analoghi.




8 pensieri su “Africano tenta stupro madre e figlia a Milano: dopo SGOZZAMENTO, stazione fuori controllo”

  1. Libidine, fame di passera bianca. Questo sono i maschi ne(g)ri, fatti entrare per soddisfare le richieste di una minoranza (?) di pervertiti, di froci e di pu***ne nostrani che desiderano farsi sfondare da loro. E noi dobbiamo subire questa invasione, quando in realtà dovrebbero essere loro ad andarsene in Africa e non fare più ritorno. Così laggiù potranno dare libero sfogo alle loro perversioni. Maledetti, per colpa loro ci vanno nel mezzo gli altri.

    Però bisogna dire che siamo in presenza di una maggioranza silente e passiva, che pur di non farsi prendere per “razzista” tollera l’invasione. Coloro che ci opponiamo, che avversiamo l’invasione di maschi africani libidinosi siamo una minoranza nella minoranza, accusata di “razzismo” non solo dalla minoranza di pervertiti, ma pure dalla maggioranza silente e passiva che rifiuta di farsi prendere per “razzista”. Non escludo che queste due donne aggredite sessualmente da questo gambiano libidinoso appartengano proprio alla maggioranza.

    Più ci danno dei “razzisti”, e più ci fanno sentire dalla parte della ragione.

    1. Cioè, scusa: non censuri “froci”, che manca poco che potrebbe divetare soggetto di reato, e censuri “puttane”?

I commenti sono chiusi.