Ungheria faro d’Europa, adozione gay vietata in Costituzione

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Con l’approvazione di un emendamento alla Costituzione, l’Ungheria ha vietato il cambio di sesso, stabilendo per legge quella che è un’ovvietà, ovvero che il genere di una persona è stabilito alla nascita e non è modificabile.

Nello stesso emendamento, viene vietata l’adozione alle coppie dello stesso sesso. “La madre è femminile e il padre è maschile”, si legge nel testo. Altre parti dell’emendamento che riguardano l’istruzione puntano a mettere fuori legge il materiale didattico che affronta in maniera neutra le questioni religiose, o che presenta i temi Lgbtq in una luce positiva.

“L’Ungheria protegge il diritto dei bambini all’identità sessuale con la quale sono nati e garantisce un’educazione corrispondente ai valori che sono alla base dell’identità costituzionale e alla cultura cristiana dell’Ungheria”, si legge nel testo dell’emendamento.

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David Vig, direttore della sezione ungherese di Amnesty International ha definito in una nota quello odierno “un giorno buio per la comunità Lgbtq ungherese e un giorno buio per i diritti umani. Queste nuove leggi discriminatorie, omofobiche e transfobiche, spinte sotto la coperta della pandemia di coronavirus, sono solo l’ultomo attacco alle persone Lgbtq daparte delle autorità ungheresi”, ha denunciato.

Lo scorso maggio, il Parlamento aveva già approvato una legge che proibisce alle persone trans di cambiare il genere registrato sul proprio certificato di nascita.

Un Paese normale. E queste normalità vengono evidenziate dai media occidentali come ‘estremismo’, perché sono terrorizzati che la maggioranza silenziosa le esiga anche qui. E inizi non solo a volerle, come oggi, ma anche a chiederle.




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