Covid, il contagio dilaga nei centri di accoglienza immigrati

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IL CONTAGIO DILAGA nei Centri di accoglienza straordinaria per migranti, i Cas. Nella seconda ondata della pandemia da Covid-19 i casi di Amantea dove si registrarono una settantina di casi positivi tra un gruppo di migranti di nazionalità africana ospiti del Cas nepetino ricavato in un ex hotel e nelle altre strutture adibite a Centri di accoglienza. In quel caso vi fu anche la vibrata protesta della gente del posto con momenti di tensione fino al trasferimento in altra struttura dei contagiati. Momenti di tensione placati da forze dell’ordine ed Esercito costretti a presidiare il Centro di accoglienza dove risiedevano i migranti contagiati. Altro Centro preso di mira dal virus fu quello di contrada Santo Stefano di Rende. Poi a Fuscaldo e un caso subito isolato fu rilevato pure allo Sprar di Mendicino. Altri dieci positivi al Cas di Dipignano. A Rende scattò uno screening a tappeto con l’esecuzione di 37 tamponi e l’isolamento di dipendenti e ospiti. Un operatore e quindici migranti (due furono ricoverati a Malattie infettive dell’Annunziata) risultarono positivi dopo i controlli a tappetto eseguiti per ricostruire i contatti avuti dagli stranieri affetti dal Covid.
L’ultimo campanello d’allarme suona a Castiglione Cosentino. I casi accertati nel Centro di accoglienza straordinaria sono sedici.