Richiedenti asilo filmano esecuzione al parco dopo attentato: “E’ la nostra cultura”

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Il giorno dopo l’attentato islamico di Vienna, sei giovani richiedenti asilo afghani hanno inscenato, filmato e pubblicato il video di un’esecuzione nel parco del Palazzo Pottendorf (distretto di Baden). Il sindaco Thomas Sabbata-Valteiner (SPÖ) ha presentato una denuncia, ha riferito giovedì il quotidiano “Heute”.

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Le motivazioni e il background dei richiedenti asilo islamici che hanno un età di 14-17 anni non sono ancora chiari, la registrazione deve ancora essere tradotta. Solo allora sarà possibile determinare se sussiste un reato.

I ragazzi hanno detto, secondo che tali clip erano “perfettamente normali” nella loro cultura e che era uno scherzo. Il presidente dell’FPÖ Norbert Hofer ha spiegato che il video ha deriso le vittime dell’attentato di Vienna e ha chiesto che le persone coinvolte e i loro genitori siano espulsi: “Questa cultura, di cui parlano questi giovani, non ha posto nel nostro Paese.”




4 pensieri su “Richiedenti asilo filmano esecuzione al parco dopo attentato: “E’ la nostra cultura””

  1. Non ho sentito molta partecipazione alle condanna da parte della comunità mussulmanna per questo scempio e non ho sentito i fautori dell’islamizazzione, fenomeni come Boldrini e altri che si siano inginocchiati di fronte a vittime innocenti di questi islamici che ammazzano al grido di “Akbar”.
    Forse siamo per questi fenomeni delle vittime sacrificali, degne di essere macellate in maniera halal in nome di una religione che disconosce gli infedeli e trovano nei macellai dell’Isis il loro vero volto.
    Nulla toglie a questi di vivere nel loro credo, ma che stiamo a casa loro.

  2. Più attentati fanno meglio è, se i nostri più acerrimi nemici francesi e tedeschi li subiranno in massa, non potranno che rammaricarsi del loro buonismo, non spero in un ravvedimento del famigerato macron certo, quanto meno il popolo potrebbe avere un guizzo di vitalità.
    Cambiando totalmente discorso volevo farvi partecipi di qualche spigolatura letta qua e là… agli addetti ai lavori che avevano la mansione di fare 400 tamponi sono stati consegnati solo 100 paia di guanti. Lo ha denunciato (ma solo dopo aver commesso il crimine) un pseudo infermiere. Quasi sempre toccano le mucose nell’introdurre il bastoncino, quindi la volontà di infettare più persone possibile, è reale. Altri episodi dove cassiere di supermercati e infermieri sono stati “costretti” dai superiori a lavorare nonostante fossero risultati positivi allargando i contagi a livello esponenziale. Mi chiedo se il sistema delle circolari che arrivano dall’alto valga per loro come per il dictate di passività delle fdo, nei confronti degli invasori.
    Altro scenario, notizia letta oggi:
    i famigerati pfas (isolanti-impermeabilizzanti) tipo l’azione del silicone per intenderci, ormai pare siano un ingrediente indispensabile negli alimenti, tanto che alcuni studiosi, temono siano rei del calo delle difese immunitarie. Un tipo in particolare chiamato pfba renderebbe più vulnerabili alle polmoniti.
    La mia fantasiosa ipotesi che avessero preparato il terreno prima di sganciare il virus prende drammaticamente corpo. Ricorderete forse quando parlavo di farmaci da banco “arricchiti”.
    Questi particolari messi tutti insieme ci danno l’idea di come sia tutto orchestrato, gli eventi perseguiti e la casualità non c’entri.

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