Nell’involtino trova un dito umano: la globalizzazione

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Viviamo in un mondo folle dove un involtino viene confezionato all’estero per poi essere venduto in Italia. E magari, nel frattempo, in un supermercato estero si vende un involtino confezionato in Italia. Di tutto questo i gretini si disinteressano, ma la Globalizzazione è ontologicamente inquinante.

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Una storia raccapricciante, che arriva da un supermercato di Imola. Un avventore, infatti, ha comprato un involtino preconfezionato. Una volta a casa lo ha scartato per degustarlo, ma dentro ci ha trovato qualcosa di strano. Anzi, qualcosa di raccapricciante: un pezzo di dito. Dunque, ha immediatamente avvertito i carabinieri. Sul caso indaga la procura di Ravenna, che ha già disposto l’analisi del Dna per comprendere se, come parrebbe evidente dall’aspetto, in effetti si tratta di un dito, di una falange nello specifico, o se invece si tratta di altro. Un successivo controllo dei carabinieri ha escluso che nel supermercato dove gli involtini erano stati acquistati ci fossero altre confezioni avariate. Dalle verifiche, è poi emerso che l’involtino era stato confezionato in Spagna, dove si suppone che il corpo estraneo sia finito nell’impasto e, infine, al supermarcato di Imola.




16 pensieri su “Nell’involtino trova un dito umano: la globalizzazione”

  1. Sbagliato BlackEagle. Quelle calorie di cibo spazzatura rovinano la salute perché sono calorie di pessima qualità. Evitare assolutamente. Una volta l’anno è anche troppo.

  2. Grazie per i consigli Adolf.
    La pizza una tantum, ma solo quella della pizzeria.
    Qielle surgelate ho scoperto erano veleno quando anche se ne mangiavo una a settimana.

I commenti sono chiusi.