E’ morto il piede sinistro di dio, Diego Armando Maradona: tre giorni di lutto in Argentina

Vox
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E’ morto Diego Armando Maradona. Lo annuncia il quotidiano Clarin. Il Pibe, si legge nell’edizione online, è deceduto per un arresto cardiorespiratorio. Maradona, che aveva compiuto 60 anni lo scorso 30 ottobre, è stato colpito da malore mentre si trovava nella sua casa del barrio San Andres, a Buenos Aires. All’inizio di novembre era stato operato per la rimozione di un ematoma subdurale al cervello. L’intervento, secondo le informazioni diffuse dai medici, era stato eseguito senza complicazioni.

La notizia è stata rilanciata dai media argentini, dal Clarin, che nell’attacco del pezzo che nessuno in Argentina avrebbe voluto leggere, scrive: “Il giorno inevitabile è arrivato”. Poche settimane fa l’ex mito di Napoli (che trascinò ai due unici scudetti della sua storia, 1987 e 1990), Barcellona e Boca Juniors, campione del mondo 1986 con l’Argentina (e autore forse del gol del secolo, contro l’Inghilterra ai quarti di finale con slalom da metà campo alla linea di porta che, in qualche modo, ‘regolarizzò’ anche quello fatto con la mano poco prima) era stato ricoverato in una clinica della Plata, vicino a Buenos Aires, per quello che in un primo momento era sembrato uno stato depressivo legato anche al compleanno e all’ansia per l’epidemia di coronavirus.

L’operazione al cervello – Pochi giorni dopo, invece, una Tac ha evidenziato la verità: edema al cervello e operazione d’urgenza, andata a buon fine. La convalescenza di Diego aveva segnato alti e bassi, anche a causa del suo precario stato psicofisico. “Ha sostituito la droga con l’alcol”, aveva ammesso il suo ex medico personale Alfredo Cahe. “Le sue condizioni oggi ricordano molto quelle di quando fu costretto a ricoverarsi a Cuba per disintossicarsi dalla cocaina. Maradona ha sostituito la droga con l’alcool. Così è ingestibile”.

“Non ci posso credere, grande tristezza”. Così il presidente argentino Alberto Fernandez alla notizia della morte di Diego Armando Maradona. Parlando con il quotidiano El Clarin, il presidente ha detto: “Sono devastato, è la peggiore notizia che potessimo ricevere, lo amavamo. Stiamo cercando di parlare con la sua famiglia. Grande tristezza”. Il presidente Fernandez ha annunciato tre giorni di lutto nazionale.

“Tanta tristezza … Tanta. È stato un grande. Addio Diego, ti vogliamo molto bene. Un abbraccio enorme ai tuoi parenti e ai tuoi cari”. Così l’ex presidente ed attuale vicepresidente argentino Cristina Kirchner commenta su Twitter.

La Federcalcio argentina (Afa) ha confermato la notizia con un tweet nel quale ha espresso “il più profondo dolore per la scomparsa della nostra leggenda, Diego Armando Maradona. Sarai sempre nei nostri cuori”.

E ci si starà anche divertendo troppo.

L’ultimo comunista ci ricorda che:




11 pensieri su “E’ morto il piede sinistro di dio, Diego Armando Maradona: tre giorni di lutto in Argentina”

  1. Ho 65 anni, ho vissuto l’era di Maradona.
    Penso che la morte sia parte un capitolo integrante della vita. Non capisco gli eccessi.
    Quest’uomo io non lo ho mai apprezzato, portatore di una serie di valori contrari alla mia etica. Apprezzo di più la sensibilità di chi magari grande campione talvolta si impegni a portare un attimo di felicità in quei luoghi dove la sofferenza ti lascia il segno nel cuore e sia un esempio nella quotidianità
    Non posso non ricordarmi dei suoi virtuosismi, come non posso ricordare quando saltava gli allenamenti e poi si presentava alla partita. Tutti si ricordano, come tutti li ricorderanno.
    Non sicuramente un esempio per i giovani, quel tocco di mano che gli permise di portarsi a casa un mondiale per me rappresenta tutta la sua vita. Genio e sregolatezza. Lo sport interpretato da questo giocoliere e’ qualcosa d’altro,da quello che deve essere insegnato. Piu che altro penso che’ e’ stato usato per dare alle masse quella droga per assopire la durezze della vita quotidina e Napoli nella varietà degli umori non poteva essere altro che la sua casa.
    Comunque “buon viaggio Diego”,
    li dove spero ti trovi, tornerai a volare dietro quel pallone che ha rappresentato la tua vita, però non so se l’allenatore là presente ti consentirà gli eccessi di cui ti sei sempre stato un campione.
    Buona partita
    Ciao

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