La sinistra italiana ha paura: “Trump progetta un colpo di stato”

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“Penso che si debbano usare le parole corrette. Trump sta progettando un colpo di stato. In maniera confusa ma concreta”. E’ il tweet di Enrico Letta che si esprime così sulla situazione negli Stati Uniti dopo le elezioni di oltre 2 settimane fa. L’ex premier, nel cinguettio scritto in inglese, in particolare fa riferimento alla situazione del Michigan, come evidenzia uno dei due hashtag abbinati al messaggio. L’altro, altrettanto esplicativo, è #TrumpCoupAttempt, ‘Tentativo di colpo di stato di Trump’. Avete dato Biden per eletto troppo presto, dimenticando che gli Stati certificano la vittoria, non la CNN.

Il presidente, che prende posizione esclusivamente attraverso i tweet, ribadisce le accuse relative ai brogli elettorali. “Dimostreremo frodi elettorali massicce!”, ha twittato, allegando le dichiarazioni dei legislatori del Michigan da lui ricevuti ieri che hanno detto di “non essere al corrente d’informazioni che possano cambiare l’esito del voto”. Ma Trump insiste e in un altro tweet sostiene che l’incontro con i legislatori “è stato diverso da quanto riportato sui media”. Dimostreremo frodi massicce e senza precedenti”, ha aggiunto.

Il colpo di stato è stato portato avanti in questi decenni importando masse dal terzo mondo che rendessero il voto dei bianchi sempre meno decisivo. La stessa cosa che vogliono fare qui, con noi italiani.

E il colpo di stato sono state queste elezioni, in cui il voto postale, nella notte, ha ribaltato il risultato. Biden ha preso meno voti della Clinton ovunque, tranne nelle metropoli nere degli Stati decisivi. Trump sta solo sistemando le cose. E, almeno a nostro parere, lo farà nell’alveo della costituzione americana e non chiamando a raccolta le masse. Quindi legalmente.

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Se volete sapere come potrebbe andare a finire, una possibilità è che almeno tre Stati, in presenza di brogli che sembrano sempre più chiari, decidano di non certificare i risultati. A quel punto Biden non avrebbe i 270 grandi elettori necessari e la palla passerebbe alla Camera Usa, che votando per delegazioni statali è a maggioranza Repubblicana.

Un’altra possibilità è che sia la Corte Suprema a giudicare il voto in alcuni Stati illegale e rimandi la palla alle legislature degli Stati interessati, che sono a maggioranza Repubblicana.

L’ipotesi, invece, di un colpo di stato cruento contro l’oligarchia mondialista ci pare al momento piuttosto fantasiosa. Ma piuttosto eccitante.

Non sarebbe bello vedere, di nuovo, gli stadi pieni?




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