Covid, Italia Viva vuole i campi di concentramento per chi non si vaccina?

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Davide Faraone, noto parlamentare scafista presente sulla SeaWatch mentre Rackete speronava una motovedetta italiana, ma nonostante questo a piede libero, scrive sulla pagina Facebook:

“A quanto pare il vaccino anti-Covid non sarà obbligatorio per non urtare la sensibilità di Fragolina76 e Uomotigre58 che dopo approfonditi studi hanno appurato la presenza di un microchip collegato alle antenne del 5G che ci trasformerà tutti in rettiliani con la faccia di Bill Gates.

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Ok, quindi bisogna trovare un sistema alternativo per proteggere anziani, immunodepressi e categorie più a rischio e per tornare alla nostra vita normale.

Bene, la soluzione si chiama Passaporto sanitario integrato al vaccino anti-Covid. Chi non potrà esibire il documento non dovrà essere autorizzato a:

– fruire dei mezzi di trasporto (bus-treni-navi-aerei);
– accedere ai pubblici esercizi (bar-ristoranti-discoteche-negozi);
– accedere all’interno di teatri, musei, stadi e centri commerciali;
– Frequentare luoghi pubblici con rilevante presenza di soggetti a rischio come scuole e ospedali;

Caro No-Vax, vuoi essere “libero” di non vaccinarti? Prego fai pure…

Vuoi essere “libero” di infettare gli altri e costringere il Paese alla paralisi eterna? Scordatelo.”

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In sostanza, se non ti fai il vaccino che decide Conte, su cui hanno espresso dubbi anche noti studiosi, vai rinchiuso in una sorta di campo di concentramento più o meno ampio. Magari in casa.

Ovviamente gli infetti che sbarcano non hanno bisogno di alcun ‘passaporto’ per superare le nostre frontiere, là dove dovrebbe iniziare il vero controllo per impedire che il contagio poi si diffonda all’interno del territorio nazionale: perché è così che è tornato dopo il lockdown, non con le ‘discoteche’, che hanno fatto solo da moltiplicatore di un contagio tornato da fuori.

Ma, al di là di questo, visto che parliamo di Italia Viva, vorremmo vedere se queste dichiarazioni sono sponsorizzate dai produttori di questi vaccini che, come ha spiegato Crisanti, al momento non sono stati adeguatamente testati.

E no, nulla c’entra essere ‘no-vax’: c’entra non volersi inoculare un vaccino sperimentale per un virus che nel 99 per cento dei casi non è mortale. Sarebbe sciocco beccarsi un tumore tra qualche anno per evitare una febbre oggi. Per questo è necessario un rigoroso processo di test prima di una campagna di vaccinazione di massa: non siamo una mandria, Faraone, siamo cittadini.

Purtroppo quelli come Faraone hanno buon gioco a ridicolizzare chi non vuole farsi inoculare dal primo vaccino che passa, perché ci sono invasati che si oppongono con tesi ridicole come la non esistenza del virus o bizzarri complotti.

Essere contro questo vaccino non testato non significa essere contro i vaccini. Non più di quanto essere contro saltare da un aereo senza paracadute lo sia di lanciarsi col paracadute.

E poi, siamo sicuri che Faraone sia proprio italiano? Noi gli chiederemmo il passaporto alla frontiera.




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