Accoglie un migrante in casa e diventa la sua schiava sessuale

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La storia inizia alla fine della scorsa estate in Francia. I due si sono conosciuti in un campeggio in Vandea.

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“È tornato con me a Périgny per aiutarlo con i documenti per il permesso di soggiorno. Ha posato la sua borsa e si è sistemato con me”, racconta la giovane donna.

Cita anche il consumo di alcol da parte di Hamza, l’assunzione di cocaina e, secondo lei, le strane relazioni con tre uomini di Cognac (Charente).

Una città dove, del resto, la giustizia gli aveva vietato di soggiornare qualche anno prima.

Alla fine, Marie diventa la sua schiava. Sporge denuncia per le violenze inflittegli e i rapporti sessuali che lui le imponeva senza il suo consenso

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Il pubblico ministero, Caroline Fernandez non può ignorare le 19 menzioni che compaiono nel verbale di Hamza, di cui due già per violenza domestica, prima di rivendicare nei suoi confronti, otto mesi di carcere, quattro dei quali sospesi e in particolare il divieto di contatto.

Il presidente del tribunale ha aumentato la pena a 10 mesi di carcere, quattro dei quali sospesi e il divieto di comparire in Charente-Maritime per i prossimi due anni.

Una sentenza pronunciata con questa ingiunzione del magistrato, che non ha ordinato il proseguimento della detenzione. “Prendi il primo TGV in direzione Achères!”.

Peggio che in Italia. Un clandestino stupratore solo dieci mesi di carcere e il foglio di via per un’altra città.




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