“Il ministro Speranza mi ha anticipato poco fa l’esito della riunione che ha stabilito il passaggio dell’Abruzzo, insieme ad altre quattro Regioni – Umbria, Basilicata, Liguria e Toscana – nella zona arancione. Gli effetti del provvedimento che il ministro si appresta a firmare in serata avranno decorrenza dalla giornata di mercoledì”. Lo ha dichiarato il Presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio.

Il ministro @robersperanza mi ha anticipato esito riunione che ha stabilito il passaggio dell’#Abruzzo – insieme a Umbria, Basilicata, Liguria e Toscana – nella #zonaarancione. Gli effetti del provvedimento che il ministro si appresta a firmare avranno decorrenza da mercoledì.

— Marco Marsilio (@marcomarsilio) November 9, 2020

Si presume che la Campania, e forse anche la Sicilia, diventi zona rossa, altrimenti nascerebbero domande serie sul perché. Questo detto: è tutto inutile, devono chiudere le scuole, non il resto.

Si attende ancora, invece, conferma sullo spostamento della Campania, che potrebbe passare da zona gialla a zona rossa soltanto domani (un doppio salto, insomma, che deve essere soppesato più a lungo.

Ad ora, in sintesi, questo è il quadro zona per zona:

Zona rossa. Lombardia, Piemonte, Valle d’Aosta, Calabria
Zona arancione. Liguria, Toscana, Abruzzo, Basilicata, Umbria, Puglia, Sicilia
Zona gialla. Basilicata, Campania, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Marche, Molise, Provincia di Trento, Sardegna, Toscana, Veneto.

“Il lockdown può rappresentare una risposta importante alla necessità di bloccare la curva perché i dati ci dicono che, se non si dovesse raffreddare questa curva, fra 30 giorni avremo circa altre 30mila persone in ospedale, le rianimazioni supererebbero i 5mila posti occupati e addirittura, se il trend dovesse essere quello dell’ultima settimana, si potrebbero contare 10mila morti in più. Questo non ce lo possiamo permettere, dobbiamo valutare qualcosa da fare”. Sono state queste le parole, pronunciate nel corso di un intervento a Timeline, su Sky TG24, del presidente della Federazione nazionale Ordini dei medici chirurghi e odontoiatri (Fnomceo), Filippo Anelli.