118 trasporta solo positivi, vittime incidenti abbandonati muoiono

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Roba da pazzi. Per una malattia comunque facilmente curabile nel 99 per cento dei casi, abbandonano per strada vittime di incidenti. Che poi muoiono.

Due casi in poche ore ieri 5 novembre. A Bojano un uomo di 63 anni è stato punto da un calabrone. È stato accompagnato nel poliambulatorio cittadino ma a quanto pare un’ambulanza che potesse portarlo al Cardarelli non c’era. È morto in pochi attimi. In serata lo schianto sulla Statale 16 a Campomarino, costato la vita a un 36enne di San Severo. Non si sa se sia morto sul colpo o poco dopo, ma l’ambulanza è arrivata 35 minuti dopo la chiamata e da Serracapriola, cioè dalla vicina Puglia.

Perché? Come più volte denunciato anche su queste pagine, perché i mezzi del 118, già carenti, sono impegnati nel trasporto dei malati Covid-19.

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La vicenda era già emersa la scorsa estate, con la soppressione della postazione del 118 di Campomarino. Un fatto grave, in tempo di pandemia. E ora che la diffusione del virus sta dilagando, c’è sempre più richiesta di ambulanze per il trasporto dei malati dal Basso Molise al Cardarelli, unico Covid Hospital del Molise.

Ieri sera il caso emblematico. Quando qualcuno ha chiamato il 118, conscio della gravità dell’incidente sulla Statale 16, l’unica ambulanza della postazione di Termoli era in viaggio verso il capoluogo con a bordo un malato Covid. È stata quindi allertata la postazione di Montenero di Bisaccia, ma nel frattempo quella di Serracapriola, paese della provincia di Foggia, ha fatto prima. Quando i sanitari sono giunti sul posto però il 36enne era già spirato.

La gravità della situazione è stata esposta oggi in un servizio di Monica Raucci della Rai Molise, ripreso in molti passaggi (senza citarlo tuttavia) dall’intervento del consigliere regionale del Partito Democratico, Vittorino Facciolla.

“È terribile avere ragione quando si tratta di constatare lo sfacelo della Sanità molisana, ma purtroppo è così.
Lo avevamo previsto e lo diciamo da mesi che utilizzare le ambulanze del 118 per il trasporto dei pazienti Covid avrebbe lasciato scoperta la rete dell’emergenza-urgenza e purtroppo è avvenuto”.




2 pensieri su “118 trasporta solo positivi, vittime incidenti abbandonati muoiono”

  1. Se uno chiama l’ambulanza non è perché abbia voglia di farsi una passeggiata in ospedale, è perché gli serve.
    La malattia è pericolosa, ha diverse gradazioni di rischio a seconda delle condizioni fisiche del malato, ma resta una percentuale di rischio a qualsiasi età, tranne forse negli adolescenti (e nessuno ha mai sollevato questa difformità rispetto a tutte le infezioni preesistenti di nuovo tipo, ossia che Sempre erano gli adulti e anziani i maggiormente protetti per aver incontrato tipologie di bacilli con frammenti similari di dna in caso di batteri o rna in caso di virus). E siccome gli asintomatici, non esistono, vedasi Carlo Conti recentemente, anche lui autodefinitosi ‘asintomatico’ e poi finito puntualmente in ospedale, i casi relativamente gravi da trattare con terapie di tipo ospedaliero che non possono farsi a casa, ci sono e sono troppi rispetto a qualsiasi sistema ospedaliero. Il risultato è che si blocca tutto il resto e la gente poi muore e per il virus, e per il resto.

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