TRUMP HA VINTO, LE MILIZIE IN ATTESA DI UNA SUA PAROLA SE VOTI POSTALI RIBALTANO IL VOTO

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USA2020: ‘VOTO’ POSTALE STA RIBALTANDO RISULTATO

Trump ha vinto le elezioni presidenziali Usa. Lo ha rivendicato. Da questo non si tornerà indietro. I ‘democratici’ locali stanno tentando di prendersi la Casa Bianca attraverso il voto postale, una forma di voto che nessun Paese civile riconosce in modo massiccio ma solo in casi straordinari, perché troppo suscettibile a brogli.

Non che i ‘democratici’ non siano in grado di fare brogli anche senza posta, da Kennedy in poi usano i quartieri neri delle metropoli per moltiplicare voti.

La situazione ‘ufficiale’ è al momento questa.

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Trump era davanti ovunque tranne in Arizona, dove hanno iniziato a contare prima i voti postali di quelli reali. Poi i voti postali hanno iniziato a far pendere il Wisconsin verso Biden.

Per vincere, Trump a questo punto ha bisogno di vincere Georgia, North Carolina, Pennsylvania e una tra Michigan (dove sta accadendo quello che è accaduto in Wisconsin), Arizona o Nevada. Avrebbe già vinto negli Stati necessari, ma c’è il ‘voto postale’.

Comunque vada con questi voti postali, Trump non lascerà la Casa Bianca. Non lo farà in modo gentile dopo una ‘sconfitta’ attraverso presunti voti arrivati per posta. Si prospetta uno scontro fino ed oltre la Corte Suprema. Le squadracce dei ‘democratici’ già sono impegnate in saccheggi. Le milizie sono invece in attesa di una parola di Trump. Sarà tutto molto bello.

Biden non potrà mai governare contro una metà del Paese che lo riterrebbe un usurpatore. Mentre Trump è abituato a farlo e mentre i trumpisti sono un monolite piuttosto compatto, chi ha votato Biden è un’accozzaglia facile da dividere.

Comunque sia, il populismo sta benissimo. E gli sciocchi che ne avevano decretato la fine prematura non hanno capito nulla. Come sempre.

Trump ha vinto contro tutto e tutti: i media, i soldi del grande capitale che hanno inondato la campagna di Biden e Big Tech. Con lui solo il popolo della classe media e lavoratrice bianca: la vera America. Che ora pare avere cooptato gli ispanici bianchi come i cubani di Miami-Dade, che nulla hanno a che vedere con i chicanos messicani che passano il confine meridionale degli Usa.

Una postilla: come fu per l’Impero Romano, man mano che inglobi popolazioni troppo diverse tra loro e diventi ‘multietnico’, ti indebolisci perché non c’è una visione condivisa del futuro. E la contesa per la Casa Bianca somiglia molto alle contese tra imperatori al tramonto dell’Impero.

IL DISCORSO DI TRUMP:

Il discorso, annunciato, di Donald Trump arriva poco prima delle 8.30 del mattino, ora italiana. La sfida a Joe Biden è ancora in bilico, si rivelerà decisivo il voto postale (ad ora i grandi elettori sono 225 a 213 in favore del democratico, che ha subito una grande rimonta ma che potrebbe spuntarla). E il discorso di Trump è durissimo. Contro Biden (il quale ha affermato di “andare verso la vittoria” e che però “né io né Trump potremo dichiarare il vincitore) e contro un sistema, di fatto, accusato di brogli. Parole pesantissime. Estreme. The Donald, infatti, annuncia subito di volersi rivolgere alla Corte Suprema.

“Un gruppo molto triste di persone sta cercando di mettere in ombra i milioni di americani che hanno votato per noi, ma resisteremo – ha esordito Trump -. Voglio ringraziare la first lady e l’intera famiglia Pence. Siamo pronti per un grande festeggiamento. Stiamo vincendo praticamente tutto, i risultati sono stati fenomenali”. Dunque, quella che sembra una sorta di chiamata alle armi: “Siamo pronti, letteralmente. Siamo pronti a uscire e a festeggiare un successo incredibile. Sono numeri record, c’è stata un’affluenza incredibile. Abbiamo vinto la Florida con un ampio margine, non ce lo aspettavamo. Abbiamo vinto nel grande stato dell’Ohio, in Texas con un margine di 700mila voti e non era neanche previsto. Abbiamo vinto la Georgia. Con il 7% dei voti ancora da scrutinare non ci raggiungeranno mai”, spiega Trump.

E ancora, passa al caso-Arizona: “Ma qualcuno ha dichiarato di aver vinto, per esempio in Arizona. Il gentiluomo che ho visto oggi ha detto che è abbastanza improbabile che Trump arrivi al suo risultato, alla vittoria. Ma anche in Arizona c’è una buona possibilità di vincere. Ovviamente dobbiamo restare ancora in ballo, ma stiamo vincendo anche in Pennyslvania, con un margine veramente enorme. Abbiamo circa 690mila voti di vantaggio e ancora la partita non è chiusa. Sarà quasi impossibile raggiungere il nostro risultato”, ha replicato a Biden usando le sue parole. Dunque, un lungo excursus sul voto negli altri stati in bilico e un lungo passaggio tutto dedicato al Texas, dove Trump ha strappato una vittoria insperata.

Quindi il finale. Le parole più pesanti: “C’è una frode. Una situazione imbarazzante – attacca Trump -. Eravamo pronti a vincere queste elezioni e francamente le abbiamo vinte. Il nostro obiettivo ora è garantire l’integrità di questa nazione. È un momento fondamentale. C’è un grosso tentativo di frode: ci rivolgeremo alla Corte Suprema americana. Non vogliamo che si fermi il voto: vogliamo che tutto venga conteggiato. È un momento triste, soprattutto per me. Vinceremo. Per quanto mi riguarda abbiamo già vinto. Voglio ringraziare tutti i nostri sostenitori, tutti quelli che hanno collaborato con noi”, ha concluso prima di passare la parola al suo vice, Mike Pence. E gli Stati Uniti sembrano sempre più sull’orlo del caos.




5 pensieri su “TRUMP HA VINTO, LE MILIZIE IN ATTESA DI UNA SUA PAROLA SE VOTI POSTALI RIBALTANO IL VOTO”

  1. “voto postale, una forma di voto che nessun Paese civile riconosce in modo massiccio ma solo in casi straordinari, perché troppo suscettibile a brogli” esiteva prima di Trump (che ovviamente non lo ha toccato minimamente) e ho come l’impressione che esisterà dopo. Chissà come mai…

  2. Il voto postale é stato messo per l’emergenza Coronavirus. A questo punto nella testa mi frullano alcune cose: Biden é filo-cinese > Nel 2020, anno delle elezioni presidenziali, dalla Cina si diffonde il Coronavirus, che negli Stati Uniti contagia circa 7 milioni di persone > Coincidenza oppure c’é altro dietro?

    1. “Il voto postale é stato messo per l’emergenza Coronavirus” il voto postale esisteva ovviamente anche prima

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