Francia: giocatori musulmani nazionale rifiutano omaggio a prof decapitato

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L’integrazione non esiste. Mai esisterà. Le società multietniche sono polveriere. Lo dimostra quanto sta accadendo in tutta Europa. Soprattutto in Francia.

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Sabato pomeriggio, il ministro dell’Istruzione francese, Jean-Michel Blanquer, ha pubblicato sul suo account Twitter un video registrato dai giocatori della nazionale di calcio per rendere omaggio all’insegnante francese Samuel Paty, decapitato dal terrorista islamico Abdoullakh Anzorov per aver mostrato le vignette di Maometto in classe.

Ma non tutti i calciatori hanno aderito all’iniziativa. Ci sono i giocatori bianchi Antoine Griezmann, Olivier Giroud, Benjamin Pavard e Hugo Lloris. Ci sono anche i cattolici Raphaël Varane e Steven N’Zonzi.

Fa rumore l’assenza totale dei calciatori musulmani della nazionale: Paul Pogba, N’Golo Kanté, Ousmane Dembélé, Benjamin Mendy e Presnel Kimpembé.

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Questa assenza si aggiunge ad alcuni interventi degli stessi calciatori. Su Instagram, ventiquattro ore dopo l’attentato di Nizza perpetrato dal tunisino Brahim Aouissaoui, il lottatore daghestano islamico Khabib Nurmagomedov ha pubblicato una foto di Macron “calpestato” dal segno di una scarpa e scritto queste parole: «Possa Allah sfigurare il volto di questa creatura e di tutti i suoi seguaci che, sotto lo slogan della libertà di parola, insultano i sentimenti di più di un miliardo e mezzo di credenti musulmani. Possa l’Onnipotente umiliarli in questa vita e nella prossima. Allah è rapido nei calcoli e lo vedrete. Siamo musulmani, amiamo il nostro profeta Maometto (che Allah lo benedica) più delle nostre madri, dei nostri padri, figli, mogli e tutte le altre persone vicine al nostro cuore. Credetemi, queste provocazioni ritorneranno a loro, la fine è sempre per i timorati di Dio».

Tra i tre milioni di “like” al post violento di Khabib, anche quelli dei calciatori musulmani Youcef Atal, giocatore algerino dell’Ogc Nizza, Tiémoué Bakayoko, centrocampista del Napoli, Karim Benzema, attaccante algerino del Real Madrid, e Presnel Kimpembé, difensore del Psg.

Anche Adil Rami, ex difensore della nazionale francese di confessione musulmana, ha pubblicato un video sui social dicendosi «disgustato» dal presidente Macron e dai suoi discorsi in difesa della laicità e della libertà d’espressione. «Macron così ci metti nella merda», dice Rami, aggiungendo che «i musulmani si avvicinano alla perfezione».

Alla perfezione. Come il musulmano Aouissaoui aveva pregato nella moschea di rue de la Reine-Jeanne per quasi un’ora e mezza prima di sgozzare tre persone nella basilica di Notre-Dame de l’Assomption. Attualmente ricoverato in ospedale, il terrorista tunisino sarebbe inoltre risultato positivo al coronavirus. Ma questo è un altro discorso.




16 pensieri su “Francia: giocatori musulmani nazionale rifiutano omaggio a prof decapitato”

  1. Gli islamici hanno forte senso di comunità e identità, quelli che mancano a noi europei cristiani. E seguono ciò che gli dice il Corano.

    Noi abbiamo scelto di cancellare ogni riferimento al Cristianesimo e a Gesù. Non li difendiamo, perché siamo infetti da un virus peggiore del Covid, il liberalprogressismo. Abbiamo sostituito i Quattro Vangeli di Giovanni, Luca, Marco e Matteo, portatori della Parola di Dio, con quelli immorali e nichilisti di Adorno, Horkheimer, Marcuse e Popper. Ed ecco come ci siamo ridotti.

    La Francia da un lato merita il caos generato dalla presenza islamica nel suo territorio. Da oltre tre secoli esporta il peggio, come il Giacobinismo, un’ideologia laicista, antitradizionale, indifferentista, secondo la quale “siamo tutti uguali”, e cioè non esistono le razze e le religioni. Un’ideologia che sarà di ispirazione per altre dottrine malefiche sviluppatesi nei secoli successivi, ovvero anarchismo, marxismo e liberalprogressismo.

    Qualcuno davvero pensava che i calciatori “francesi” afroislamici avrebbero preso le distanze da quanto é capitato a quel professore? Probabilmente un cretino sì. Tutti questi eventi, non ultimo l’attentato di ieri sera a Vienna, suggeriscono in maniera chiara come l’idea dello ius soli va necessariamente accantonata, e al contrario imporre restrizioni alla nostra legge sulla cittadinanza, cosa che le nostre destre non propongono affatto. E con questo atteggiamento il rischio che il governo giallofucsia farà il cosiddetto ius culturae, ovvero uno ius soli mascherato, é concreto.

    1. Grazie A Werner che mi ha anticipato, io invece li espellere tutti. Non vi va bene, fuori andate a giocare a palla da un’altra parte. Pwruna volta si può fare un’eccezione e poi il Francia, penso che il rispetto delle regole vigenti valga più di quello che dice la parola di un profeta soldato il cui amore è basato sul l’odio verso gli infedeli ed occidentali in generale.

  2. Se si sono rifiutati vuol dire che sono islamici praticanti ed osservanti.Quindi?Fuori dalla squadra a calci in culo.Se ne vadano a giocare da un’altra parte.Preferibilmente al loro paese.

I commenti sono chiusi.