Grande risultato ottenuto dai sindaci PD di Milano e Firenze che sono riusciti a piazzare le proprie città in testa alla classifica per numero di crimini. Presto consegneremo loro il premio ‘Laviolo d’Oro’. Con menzione speciale per Fontana.
Se la provincia di Milano si conferma la maglia nera per numero di reati denunciati nel 2019 in rapporto alla popolazione residente, Firenze la segue a ruota, salendo di un posto in classifica rispetto allo scorso anno con Rimini sul terzo gradino del podio. La classifica è stata pubblicata da ilsole24ore.com
Un primato poco lusinghiero per la provincia toscana che registra, nel complesso, un lieve calo dei reati denunciati nel corso del 2019 (-1,4%), ma svetta nei furti con destrezza, che rispetto al 2018 sono invece aumentati del 13,8%, nei furti in abitazione e in quelli che colpiscono esercizi commerciali: «Firenze è una delle città, delle province, in cui il rapporto turisti/abitanti è più alto in assoluto – dice il sindaco Dario Nardella, al secondo mandato – e purtroppo gran parte di questi furti sono fatti proprio a danno di chi viene in città per vacanza».
Quest’anno Firenze e provincia si piazzano nei primi posti per reati connessi allo spaccio e agli stupefacenti, con denunce in aumento sul 2018. Un ambito che il sindaco ammette di aver seguito da vicino: «In città abbiamo avviato una battaglia contro la droga istituendo, proprio nel 2019, squadre di polizia municipale con cani anti droga che affiancano polizia e carabinieri. Vediamo già i primi risultati».
Li vediamo:
La nella top 10 delle province a più alto tasso di criminalità (denunciata) si confermano le grandi aree metropolitane come Bologna (4ª), Torino (5ª) e Roma (6ª). Genova, invece, lascia spazio a Modena (10ª, con un +3,6% di denunce sul 2018).
Cosa accomuna le città prime in classifica? Sono tutte piene di immigrati e sono tutte governate dai giallorossi.
CHIVASSO è governata dal “PD” ma non ci trovi né un venditore ambulante abusivo, né un accattone clandestino, né un negro “parcheggiatore” abusivo, nè un nord-africano “madonnaro”, né un negro drogatore, né una negra mignotta, né un distributore-di-volantini-schiavo-pakistano, né un lava-vetri slavo, né uno zingaro ladruncolo, né un fumatore bangla-deshi in sala d’attesa alla Stazione Ferroviaria, né un camorrista, né un tangentista, né …….
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In questa epoca converrebbe esser di sinistra per fare politiche di destra.
Visto che la destrina italica si scappella troppo verso la sinistra, perché devono sempre dimostrare di essere dei bravi ragazzi a mammona rossa.