Azzolina indottrina i bimbi italiani: “Studiare Bella Ciao a scuola”

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Vogliono le scuole aperte solo per indottrinare i bambini fin dalla più tenera età.

“Il brano ‘Bella Ciao’ è parte del patrimonio culturale italiano, noto a livello internazionale, tradotto e cantato in tutto il mondo. È un canto che diffonde valori del tutto universali di opposizione alle guerre ed agli estremismi”. Lo sottolinea la ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, rispondendo ad un’interrogazione del deputato di Fratelli d’Italia e vicepresidente della Camera, Fabio Rampelli.

La richiesta dell’esponente di Fdi trae spunto dalla notizia che “presso le scuole medie dell’istituto Ottaviano Bottini di Piglio, l’insegnante di musica” ha assegnato “‘da eseguire Bella Ciao simbolo della Liberazione che abbiamo festeggiato il 25 aprile’, ignorando che, mentre tale data rappresenta oggettivamente la liberazione dell’Italia dalla dittatura e dall’occupazione nazista, l’inno partigiano è divisivo perché rappresenta –appunto– una parte politica ben definita, purtroppo protagonista anche di violenze efferate e ingiustificate, anche nei confronti di civili, preti, donne e bambini”.

Inoltre Rampelli lamenta che la docente “ha sporto denuncia per minacce ad avviso dell’interrogante inesistenti” contenute in un post di Facebook di Fratelli d’Italia Piglio, che definiva “inaccettabile far cantare ‘Bella ciao’ a dei 13enni”, chiedendo inoltre di assegnare “agli alunni anche un compito sui loro coetanei Giuseppina Ghersi, stuprata e uccisa da alcuni partigiani savonesi oppure Rolando Rivi, torturato, seviziato e infine assassinato da una banda di partigiani comunisti sull’Appennino modenese”.

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Il vicepresidente della Camera chiedeva quindi alla ministra dell’Istruzione di “adottare le iniziative di competenza per evitare la diffusione di una visione politicizzata della storia nelle scuole, evitando che sia altresì consentito un indottrinamento delle nuove generazioni” e di “dare indirizzi, per quanto di competenza, ai dirigenti scolastici per distinguere la festa della Liberazione dall’inno dei partigiani, divisivo ed evocatore di violenze storicamente accertate”.

Nella risposta Azzolina ricorda innanzi tutto che “la dirigente scolastica dell’istituto comprensivo di Piglio ha sporto querela contro ignoti per il reato di diffamazione, a seguito della lettura di alcuni post, apparsi su Facebook, nei quali veniva offesa l’immagine della scuola e di una docente di musica per aver assegnato ad una classe il compito di svolgere con uno strumento musicale (flauto dolce) la canzone ‘Bella Ciao'”. Questione di competenza quindi dell’autorità giudiziaria.

“Da quanto riferito, la canzone ‘Bella Ciao’ -spiega poi la titolare del dicastero di Viale Trastevere- ha sempre fatto parte del libro di testo adottato dalla scuola. In particolare, il brano in questione, assegnato con lo scopo di essere suonato con il flauto dai discenti, rientra nel novero dei canti popolari in trattazione nell’ambito della musica leggera e precisamente nel capitolo dedicato alle ‘canzoni del presente e del passato'”.

“Invero, il brano ‘Bella Ciao’ è parte del patrimonio culturale italiano, noto a livello internazionale, tradotto e cantato in tutto il mondo. È un canto -conclude Azzolina- che diffonde valori del tutto universali di opposizione alle guerre ed agli estremismi”.




7 pensieri su “Azzolina indottrina i bimbi italiani: “Studiare Bella Ciao a scuola””

  1. Ormai siamo ai livelli dell indottrinamento più sfrontato. La vergogna e il pudore questa feccia di governo nn sa cosa sia. Vi vorrebbe una bella pulizia.

I commenti sono chiusi.