Slitta esame su voto 18enni al Senato, scontro tra Pd, M5S e Italia Viva

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Il presidente della Camera, Roberto Fico, ha accolto la richiesta dei presidenti dei gruppi di rinviare l’esame della pdl costituzionale che concede il voto ai 18enni per l’elezione dei senatori, già approvato in prima deliberazione sia Montecitorio che a palazzo Madama.

L’esame del provvedimento, ha riferito in aula la vice presidente Maria Edera Spadoni al termine della conferenza dei capigruppo, è stato rinviato a data da definirsi.

Tensioni nella maggioranza, con Pd e Movimento 5 Stelle che puntano il dito contro Italia Viva. “Ci auguriamo un chiarimento ai massimi livelli promosso dal presidente del Consiglio”, dice Graziano Delrio, che non minimizza le conseguenze della decisione di rinviare l’esame della riforma su una richiesta avanzata da Italia Viva. “Il taglio dei parlamentari è un pezzo di un puzzle che deve essere completato, i pezzi devono andare tutti in ordine e a regime -spiega il capogruppo del Pd alla Camera al termine dell’assemblea del gruppo convocata d’urgenza’-. Inoltre, il voto per i 18enni al Senato era stato già votato da tutte le forze politiche, noi lo facemmo dall’opposizione. E’ un qualcosa che dobbiamo ai ragazzi”.

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“Quello che è successo oggi non può essere minimizzato, per il fatto in sé e per le fragilità e le ambiguità che rivela, proprio in un momento in cui il Paese chiede compattezza. E’ un fatto politico di cui si deve fare carico tutta la maggioranza, a partire da chi la guida, perché ci sia un chiarimento”, rincara la dose il vice segretario del Pd Andrea Orlando.

“L’allargamento della partecipazione dei giovani alla vita politica attraverso l’abbassamento a 18 anni dell’età per eleggere i senatori è una riforma importante e urgente. E’ un punto fermo per la maggioranza in base a quanto abbiamo stabilito nel piano delle riforme che stiamo portando avanti, quindi è un impegno che anche Italia Viva deve mantenere. Come è noto il nostro Paese sta attraversando una fase molto critica e il Parlamento deve andare avanti, non mostrarsi agli italiani impantanato in giochini tattici e perdite di tempo”, scrivono in una nota le senatrici e i senatori del Movimento 5 Stelle nella Commissione Affari Costituzionali di Palazzo Madama.

Maria Elena Boschi, capogruppo di Italia Viva alla Camera, in un post su Facebook spiega di avere “chiesto in Aula che sulla riforma costituzionale (dopo il successo del referendum) ci sia una visione d’insieme e non si vada avanti senza un progetto unitario”. “Vogliamo dare ai diciottenni il voto per il Senato? Bene -aggiunge Boschi-. Ma prima decidiamo che cosa fa il Senato, quale legge elettorale, quale correttivo dopo la riduzione del numero dei parlamentari. Siamo pronti a dare una mano ma prima chiariamoci sul cosa fare, come e quando. Serve una visione politica, non si deve inseguire il populismo. E noi ci siamo”.

Sul tema interviene anche Davide Faraone, presidente dei senatori di Iv: “Ci associamo alle parole di Delrio e Orlando: serve un chiarimento politico con Conte. Noi ci siamo”.




2 pensieri su “Slitta esame su voto 18enni al Senato, scontro tra Pd, M5S e Italia Viva”

  1. Mah, la vita media si allunga e questi vogliono abbassare l’età per votare al Senato. Magari perché non chiedono l’abbassamento della maggiore età a 14 anni, così avremo dei poppanti immaturi che votano alla Camera o portano la macchina.

    Questi della sinistra fanno tutte cose contrarie al buonsenso. Considerato che i giovani di oggi sono immaturi anche oltre la maggiore età, la cosa più giusta da fare è ripristinare la maggiore età a 21 anni.

  2. Concordo assolutamente, 21 anni per votare alla Camera e 25 al Senato, altroché, qui facciamo votare gli imbecilli di tik tok.

I commenti sono chiusi.