“Agenti infettati da immigrati: intera caserma chiusa per Covid dopo rivolta”

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QUESTA LA DICHIARAZIONE UFFICIALE DELLE AUTORITA’:

Il Comando provinciale di Milano della Guardia di Finanza, “in relazione ad alcune notizie apparse sulla rete circa la situazione operativa del Gruppo Pronto Impiego di Milano”, ha precisato in serata che “i casi di contagio da Covid-19 registrati tra alcuni militari del predetto Gruppo non hanno alcun collegamento con i servizi svolti presso il CPR sito nella Via Corelli di Milano essendo, tra l’altro, gli stessi anche antecedenti alla data degli accadimenti registrati giorni fa presso il CPR”. Nella nota si comunica altresì “che lo stesso è pienamente operativo e funzionale e che non è stato chiuso alcun Reparto della Guardia di Finanza di Milano”.

Insomma, tutta una casualità. Di seguito la notizia:

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Una caserma della Guardia di Finanza è stata chiusa a Milano a causa del Covid-19. A rivelarlo è Gianluigi Nuzzi, scrittore e conduttore di Quarto Grado. In un video su Instagram ha raccontato che la caserma di via Ramusio, quella del Gruppo Pronto Impiego Milano, è stata sigillata a causa Covid. La causa sarebbe riconducibile alla rivolta di migranti avvenuta al Cpr di via Corelli. “Sono intervenuti i poliziotti antisommossa e i finanziari, così qualcuno si è preso il Covid e ora sono tutti in quarantena”, ha spiegato Nuzzi. La vicenda risale a lunedì pomeriggio ed è stata ricostruita anche dal segretario generale Fsp Polizia di Stato, Valter Mazzetti, il quale ha sollevato l’attenzione sulle agitazioni che si sono verificate. La rivolta sarebbe scoppiata stavolta per il rifiuto delle espulsioni. “La situazione presso i centri per immigrati di mezza Italia è fuori controllo, ancorché le autorità, a partire dal ministro Lamorgese, insistano a complimentarsi con le forze dell’ordine per quanto stanno facendo in tema di immigrazione e di emergenza Covid”.

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A prescindere dai casi di positività registrati nella caserma della Guardia di Finanza dopo l’intervento, si registrano pure quattro feriti durante la protesta. L’allarme è scattato pochi minuti dopo le 16 di lunedì, quando al centro permanenza per il rimpatrio (Cpr) di via Corelli, a Milano, un gruppo di migranti ha cominciato a protestare, spaccando arredi e creando altri danni alla struttura, con vetri e rubinetti rotti, estintori svuotati nelle sale. Quattro persone sono rimaste ferite, per fortuna in maniera lieve. Ma la protesta ha ovviamente sollevato delle polemiche. “Le vuote parole di finta stima che non vadano di pari passo con provvedimenti minimi per far fronte a questo caos noi le rispediamo tutte al mittente”, ha aggiunto in questi giorni Valter Mezzetti. Ora a scuotere è la notizia lanciata da Gianluigi Nuzzi, secondo cui appunto la caserma della Guardia di Finanza di via Ramusio è stata chiusa a casa di alcuni contagi dopo l’intervento al Cpr di via Corelli.




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