Autista italiano pestato a sangue da due minorenni senza mascherina: “Noi fumiamo”

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Preso a calci e pugni da due ragazzi sorpresi seduti a fumare, senza mascherina, sui sedili in coda all’autobus.

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E’ successo ieri pomeriggio a Bologna ad un autista della linea 19 di Tper, 47 anni, italiano, che dopo il richiamo ai due giovani, forse minori, è corso fuori dal mezzo per lo spavento in seguito alla loro reazione violenta. Sul posto, su richiesta di una donna che alla fermata ‘Togliatti’ ha assistito alla scena, sono intervenuti i carabinieri della stazione Bertalia, che hanno avviato indagini.

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Dopo l’aggressione sul bus, i due giovani hanno inseguito l’autista anche in strada, prima di fuggire. Soccorso dai sanitari del 118, l’autista è stato trasportato al Pronto Soccorso dell’Ospedale Maggiore di Bologna per accertamenti.

A dare l’allarme è stata una signora che era a bordo dell’autobus che ha visto la scena e ha chiamato il 112. Il conducente, un 47enne, ha raccontato ai militari che era stato picchiato da una coppia di ragazzi che si erano arrabbiati perché non volevano essere rimproverati per una sigaretta che stavano «fumando in santa pace», seduti sui sedili in coda all’autobus.

Oltre a ricordare ai due che sui mezzi pubblici c’è il divieto di fumare, l’autista li aveva ripresi perché non stavano indossando la mascherina di protezione. Indifferenti ai richiami, i due ragazzi hanno reagito violentemente prendendo a pugni l’autista che è sceso di corsa dal mezzo per lo spavento. I giovani lo hanno inseguito per picchiarlo di nuovo in strada, e poi hanno fatto perdere le loro tracce.




6 pensieri su “Autista italiano pestato a sangue da due minorenni senza mascherina: “Noi fumiamo””

  1. Ho riflettuto sul tuo intervento.
    Rispettare le regole, significa principalmente, rispettafe gli altri. Questa è la base della civiltà. Altrimenti ognuno farebbe come gli pare e l’umanità tornerebbe al Paleolitico.
    Anche l’anarcoidismo di questi ragazzi sembra essere un prodotto di una società post 68.Una sorta di incultura atta a sconvolgere le regole del vivere civile bollandole come costruzioni borghesi.

    Trovo sia necessaria(se non quasi indispensabile) la nascita di movimenti culturali che mettano in discussione il post 68 e che si occupino di ripristinare valori di civiltà, di rispetto delle regole di convivenza e soprattutto il ritorno ai valori cattolici.

    1. La nostra società fondata sulla degenerazione e l’anarchia morale e culturale, è conseguenza del Sessantotto, che come scrisse lo scrittore Veneziani qualche anno fa in un suo libro, va rovesciato.

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