Galera per chi si oppone ai ‘matrimoni’ gay

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Gli animi si sono infiammati in particolare quando il discorso, partito dalla legge Zan contro l’omofobia, detta anche “legge bavaglio”, è caduto sulla provocazione di qualche giorno fa di Nino Spirlì, vicepresidente leghista della Regione Calabria con delega, tra l’altro, alla Cultura. Spirlì, intellettuale dichiaratamente gay, aveva rivendicato il diritto a usare parole come “fr…o” e “neg..o”, nell’ambito di un ragionamento sulle ipocrisie e le storture del politicamente corretto, che finiscono per tradursi in una forma violenta di censura. Un ragionamento tutt’altro che rozzo che, però, ha fatto urlare allo scandalo la sinistra e, ieri, Vladimir Luxuria.

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Intanto, la Procura di Parigi ha aperto un fascicolo per «incitamento all’omofobia e alla transfobia» a carico del giurista Aram Mardirossiam, docente alla Sorbona. L’incriminazione potrebbe costare al professore sei mesi di carcere e 22.500 euro di ammenda. La sua colpa? Aver criticato il matrimonio omosessuale durante una lezione sugli sviluppi del diritto di famiglia del 2013. È accaduto il 29 settembre scorso e Mardirossiam discettava su un trasgender che aveva chiesto alla Cassazione di essere riconosciuto come madre. Non si era accorto che un telefonino pirata riprendeva la sua lezione immortalandone voce e volto.

Aram Mardirossiam spiegava la legge francese del 2013
E così tutti hanno potuto vedere e sentire Mardirossiam bollare come «totalmente folle» la richiesta del transgender. E anche il paradosso cui è ricorso per gli effetti aberranti del principio di «non discriminazione» su cui è fondata la legge. Eccolo: «E se uno volesse sposare il proprio cavallo, considerandolo persona?». Una forte sottolineatura dell’assenza di limiti introdotta dalla nuova normativa nel diritto di famiglia. «La legge – ne aveva infatti concluso – arriverà a legittimare la scelta che facciamo». Ai suoi studenti, però, il paradosso non è piaciuto e hanno organizzato picchetti in facoltà. Solo il prologo della censura del docente – puntualmente scattata – da parte di Thomas Clay, presidente ad interim della Sorbona.




6 pensieri su “Galera per chi si oppone ai ‘matrimoni’ gay”

  1. Si inculassero tra di loro se gli fa piacere.. l importante è che nn rompano le palle più di tanto. La loro diversità se la tenessero per loro. Vuoi vedere che adesso gli anormali siamo noi???

I commenti sono chiusi.