Maraventano dimessa dalla Lega dopo le frasi sulla mafia

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“Sì, lascio la Lega, accolgo la richiesta di Candiani, giusto così, io sono una persona seria”. Lo dice all’AdnKronos Angela Maraventano, ex senatrice del partito di Matteo Salvini, finita nella bufera dopo le sue parole sulla mafia dal palco di Catania. Il segretario regionale del partito, Stefano Candiani, nel pomeriggio, aveva giudicato la sua permanenza nella Lega non più opportuna.
L’ex vicesindaca di Lampedusa aggiunge: “Io continuerò a fare la mia battaglia, contro le mafie dei tunisini e dei nord africani, vado avanti per la mia strada”.

Candiani all’Adnkronos, riferendosi a quanto detto da Maraventano a Catania, aveva parlato di “intervento pasticciato, non si possono avere ambiguità, deve lasciare la Lega”.

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Maraventano aveva espresso un concetto vero con termini sbagliati. Come capita spesso a chi non ha una proprietà di linguaggio adatta alle sottigliezze che vuole esprimere.

Traduciamo: la Mafia è male, ma tra quella italiana e quella nigeriana c’è la stessa differenza che passa tra italiani e nigeriani. Perché anche il male ha le sue gradazioni di brutalità. Perché anche un’organizzazione dipende dagli uomini che la compongono.




Un pensiero su “Maraventano dimessa dalla Lega dopo le frasi sulla mafia”

  1. La mafia é qualcosa da contrastare, a prescindere se é autoctona o allogena. Il fatto é che per la sinistra la mafia è solo quella siciliana, calabrese e campana, e nega l’esistenza di quella nigeriana, che a Castel Volturno ha stabilito ormai la sua roccaforte in Italia. Anzi, soprattutto negli ultimi cinque anni ne ha favorito il radicamento sul nostro territorio con gli sbarchi.

    Una cosa é certa: la mafia allogena é peggio di quella autoctona.

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