Bergoglio: “Migranti hanno diritto a soddisfare i propri bisogni dove vogliono”

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Sugli immigrati l’usurpatore al Soglio di Pietro scrive: “L’immigrato è visto come un usurpatore che non offre nulla. Così, si arriva a pensare ingenuamente che i poveri sono pericolosi o inutili e che i potenti sono generosi benefattori”.

L’immigrato è un usurpatore. Ma è evidente che chi nega il diritto alla proprietà privata, tranne che per se stesso e una schiera di cardinali, non lo riconosca. Non sono i poveri ad essere pericolosi, ci sono autoctoni molto più poveri degli immigrati, e sono proprio i potenti ad usare gli immigrati contro i poveri.

Ad un dibattito, Bergoglio finirebbe al tappeto alla prima ripresa. E’ il nulla.

Infatti poi aggiunge: “Quando il prossimo è una persona migrante si aggiungono sfide complesse. Certo, l’ideale sarebbe evitare le migrazioni non necessarie e a tale scopo la strada è creare nei Paesi di origine la possibilità concreta di vivere e di crescere con dignità, così che si possano trovare lì le condizioni per il proprio sviluppo integrale”. Esiste dunque un “diritto a non emigrare” – come aveva detto Benedetto XVI – tuttavia le condizioni attuali lo limitano parecchio. Una gestione aperturista dei fenomeni migratori continua ad essere definita come indispensabile: ” Ma, finché non ci sono seri progressi in questa direzione, è nostro dovere rispettare il diritto di ogni essere umano di trovare un luogo dove poter non solo soddisfare i suoi bisogni primari e quelli della sua famiglia, ma anche realizzarsi pienamente come persona”.

Non esiste, secondo questo eretico, il diritto a difendere casa propria, proprio perché secondo questo eretico non esiste il diritto alla proprietà privata. Quindi non esiste famiglia. Non esiste casa e non esiste Patria.

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10 pensieri su “Bergoglio: “Migranti hanno diritto a soddisfare i propri bisogni dove vogliono””

  1. Questa ideona che non esista la proprietà privata deriva dall’atteggiamento comunitario tipico delle tribù africane, rimaste più o meno all’età della pietra, e prende il nome di Ubuntu. Tutto appartiene a tutti. Invece in Europa, con diverso patrimonio genetico, si è fatta spazio la competizione ad essere migliori. Chi vuole avere qualcosa di più, se lo guadagna e se lo tiene. La competizione ci ha portato a sviluppare la civiltà occidentale.
    Inoltre tra gli afro domina il sentimento dell’invidia mista ad odio: quindi se io invidio te, ti odio, e dunque è normale che io aggredisca te per portarti via quello che non ho e che desidero. È un mio diritto. Infatti sono rimasti ancora a farsi a pezzi l’un l’altro col machete.

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