Le no-go-zone afroislamiche dove gli italiani non possono entrare

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Li chiamano ‘insediamenti informali’, sono no-go-zone occupate da immigrati: ce ne sono almeno 42 in Italia.

Dentro c’è un esercito ostile di abusivi di oltre 10.000 individui in almeno 24 insediamenti costituiti da edifici, 2 da baraccopoli e 2 da casolari, 3 da tendopoli, 2 fra container e roulotte e 9 campi. Molti di questi ‘insediamenti’ sono gestiti direttamente dalla mafia nigeriana, che come sappiamo sta armando i richiedenti asilo, formandosi un vero e proprio esercito grazie ai migranti traghettati in Italia dalle Ong:

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Salvini ne ha smantellate diverse nei solo 14 mesi di governo, ma le enclave ‘italiane’ controllate dalla mafia nigeriana dovrebbero essere rastrellate dall’esercito. Invece, nell’anno di Pd di nuovo al governo stanno rinascendo.

Molte di queste baraccopoli sono nate ai bordi di centri profughi, dove si stupra e si organizza lo spaccio.

E i numeri ce li dà il rapporto “Fuoricampo” di Medici Senza Frontiere. Ovviamente loro non vogliono sgomberarli, vogliono renderli ‘strutturali’.

Dopo una diminuzione nel 2019, nel 2020 siamo più o meno (più) tornati ai livelli del 2018.




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