Covid, consigliere Governo ammette: “Perso il controllo, rischio nuovo lockdown”

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Stanno piano piano dicendo che non hanno più il controllo della situazione. Per ora smentiscono. Ma vi chiuderanno in casa un’altra volta.

“La Francia avrà bisogno del lockdown totale, noi no se ci comportiamo bene, ma Lazio e Campania sono a rischio”. L’avvertimento arriva da Walter Ricciardi, professore ordinario di Igiene all’Università Cattolica e consigliere del ministro della Salute Roberto Speranza, in un’intervista alla Stampa. Insomma, il super-consigliere non esclude nuovi lockdown per l’Italia. Serrate, per inciso, che riguarderebbero due delle più grandi regioni dello stivale.

“Il lockdown generale spero sia difficile. Se saremo bravi non ne avremo bisogno – ribadisce – , anche se in alcune zone si sta perdendo il controllo come in Lazio o in Campania. In questa fase tutte le città e le regioni sono ripartite alla pari. In primavera Lombardia e Piemonte erano i territori più colpiti, mentre ora sono Lazio, Campania e Sardegna”, rimarca Ricciardi, che spiega le differenze tra l’Italia e altri Stati. “In Francia non c’è la quarantena obbligatoria e in Inghilterra solo da poco le mascherine vanno indossate dal personale dei ristoranti. Certo Spagna, Israele, Belgio, Olanda e Danimarca peggiorano e purtroppo non esiste una strategia comune. L’unica possibilità è limitare i movimenti delle persone da e per gli stati compromessi”.

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Quello che accadrà tra due settimane è “un peggioramento della situazione, spero non intenso, con più pressione sugli ospedali anche per l’arrivo di raffreddori e influenze. Per questo è importante il richiamo alle precauzioni e il vaccino antinfluenzale per tutte le età”, evidenzia Ricciardi. In fine sul picco del contagio: “È troppo presto, ma potrebbe essere a dicembre o a gennaio-febbraio, quando arriverà l’influenza e porterà un pò di confusione nel riconoscere il coronavirus intasando gli ospedali. Se saremo bravi nel rispettare le misure però supereremo l’una e l’altro”

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E sugli stadi che rimangono limitati a mille persone all’aperto e 200 al chiuso afferma: “Non può essere che così in un momento di circolazione intensa del virus. Bisognerà aspettare fino a che il contagio non sarà diminuito o non sarà stato trovato il vaccino”. In merito alla vita sociale ai tempi del covid dichiara poi: “Se si è attenti e rigorosi quella può continuare. Mi pare che nella generalità le mascherine e le distanze vengano rispettate. Anche la maggiore igiene delle mani sta azzerando i casi di malattie come morbillo e rosolia”. Sulla movida invece avverte: “La sensazione di benessere estiva ha portato un certo rilassamento, ma ora ci sono migliaia di casi al giorno per cui è bene osservare attentamente misure come le mascherine dopo le 18 nelle zone di movida”.

Hanno importato il virus sui barconi e dall’estero. Anche in questo modo:

Almeno dieci universitari positivi e
numerosi altri sotto controllo medico,
dopo una festa Erasmus a Bologna, la
settimana scorsa.

Si tratta di studenti tra i 20 e i 24
anni, in maggioranza spagnoli.

A metà settimana una ragazza è risulta-
ta positiva al tampone Covid, di cui
aveva mostrato i sintomi. Controlli e
tracciamento dei contatti hanno permes-
so di risalire alla festa. Per le auto-
rità sanitarie, il coronavirus non è di
importazione spagnola, ma bolognese.

Geniale dopo averci rinchiusi in casa spostare studenti da un Paese all’altro in nome del progetto Ue.




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