La famiglia di Fadel e Hanan nella loro casa a Beirut, in Libano, prima dell’arrivo in Italia attraverso il solito famigerato corridoio umanitario promosso dalla Comunità di Sant’Egidio.

Diteci voi se è normale. Altro che “disperati in fuga in campi profughi”.

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Ma il Male non dorme mai. Soprattutto quando si finge Bene. Così la Comunità Sant’Egidio si prepara a portare in Italia altri 300 clandestini. Stavolta dalla Grecia. Con la complicità del loro schiavetto Conte.

In occasione della Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato, la Comunità di Sant’Egidio si unisce alle celebrazioni che si tengono in tutto il mondo, a partire da quella con Papa Francesco in piazza San Pietro, oggi, a cui parteciperà con “Genti di Pace”, composto da migranti che frequentano le Scuole di Lingua e Cultura italiana della Comunità, e alcuni rifugiati venuti con i corridoi umanitari. Lo fa sapere la Comunità in una nota.

“Il tema scelto quest’anno da Papa Francesco, “Come Gesù Cristo, costretti a fuggire”, – spiega S. Egidio – ci invita ad essere vicini a tutti i drammi dell’immigrazione. Come quello che si manifesta nell’isola di Lesbo, per il quale risulta sempre più necessario procedere al trasferimento dei profughi in luoghi sicuri. Proprio martedì scorso Sant’Egidio ha firmato con il ministero dell’Interno italiano un accordo per l’arrivo in Italia di 300 persone dall’isola greca. Auspica quindi che ciò avvenga al più presto anche verso altri Paesi europei. Non solo verso quelli che hanno già mostrato la loro disponibilità ad accogliere. E che si aprano, con urgenza, anche vie di ingresso regolare nel nostro continente”.

Dal febbraio 2016 ad oggi i corridoi umanitari hanno permesso l’arrivo di oltre 3.200 immigrati in Europa, tra cui 2.600 in Italia. Per loro casa e lavoro pagato con i soldi dell’8 per mille. Quelli avanzanti al Cardinal Becciu.