Di Maio dopo 20mila sbarchi: «Tunisini non hanno diritto di venire, non fuggono da guerre»

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Dopo lo sbarco di circa 20mila tunisini, che per mesi il governo ha piazzato tra navi di lusso e resort, per poi caricarli su treni e bus verso nord, Luigi Di Maio ha scoperto che non possono sbarcare in Italia: «Torno alla carica con i tunisini. Siamo sempre stati un Paese accogliente e continueremo ad esserlo, ma i tunisini non hanno alcun diritto di venire in Italia perché non fuggono da guerre e persecuzioni».

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Un genio. Peccato che il suo governo ne abbia nel frattempo regolarizzati oltre 200mila di clandestini in fuga da guerre che non esistono.

«Chi viene illegalmente, sarà rimpatriato, la Tunisia – ha aggiunto Di Maio – è un Paese amico e lavoreremo insieme in questa direzione». Ecco come li rimpatria:

SBARCATI DAL GOVERNO: 500 TUNISINI IN MARCIA VERSO NORD – ECCO IL VIDEO

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«Improvvisamente Di Maio si sveglia e annuncia che i tunisini ‘non hanno alcun diritto di venire in Italia perché non fuggono da nessuna guerra e persecuzione’. E se ne accorge ora dopo che negli ultimi mesi ne abbiamo fatti entrare e accolti 20mila? Meglio tardi che mai, ma ora dalle parole passi ai fatti e dica al ministro Lamorgese di chiudere i porti agli immigrati tunisini e si procedere all’immediata espulsione di tutti quelli arrivati», dichiara il Roberto Calderoli (Lega), vice presidente del Senato.

«Che Di Maio non sia all’altezza di fare il ministro degli Esteri non lo scopriamo certo oggi e per lui parlino le figuracce e gli errori fatti in quest’ultimo anno in cui la credibilità internazionale dell’Italia è scesa sotto lo zero. Ma che oggi Di Maio, a fine settembre, dopo che i porti italiani per tutta l’estate hanno accolto ventimila tunisini che non scappavano da nulla, se ne esca dicendo che ‘i tunisini non hanno alcun diritto di venire in Italia perché non fuggono da nessuna guerra e persecuzione’, suona proprio come una presa in giro ai cittadini italiani che adesso per due anni dovranno mantenere questi irregolari, con la paghetta, la scheda telefonica e tutti gli annessi e connessi». Così Paolo Grimoldi, deputato della Lega, componente della Commissione Esteri della Camera e presidente della delegazione italiana all’Osce che aggiunge: «Questa presa in giro non la accettiamo nemmeno da un ministro incapace come lui. Ma perché non si dimette e non si trova finalmente un vero lavoro?».




7 pensieri su “Di Maio dopo 20mila sbarchi: «Tunisini non hanno diritto di venire, non fuggono da guerre»”

  1. La fondatezza di questa notizia è tutta da verificare, ma se fosse vera bisognerebbe congratularsi con Di Maio per esserci arrivato. Chissà magari riuscirà a convincere anche la minestra lamborghese, che pare abbia ancora dei dubbi pur dopo aver sganciato qualche milionata a Tunisi.
    Perché ovviamente noi paghiamo i paesi in guerra, e paghiamo pure i terroristi per restituirci le crocerossine col velo illibato dal corano, mentre se qualcuno sequestra i nostri pescatori, o arresta i nostri marò, ce ne fottiamo.

  2. Solo parole, non faranno mai nulla per fermarli se non, al massimo, spendere soldi pubblici da regalare ai paesi di arrivo come forma di pizzo.
    Ogni azione per fermarli richiederebbe la forza, e loro, lo hanno detto chiaramente per bocca niente meno che del ministro dell’interno, una volta partiti non hanno nessuna intenzione di usarla.

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