Da 62mila euro annui a 150mila e uno stipendio più che raddoppiato. Pasquale Tridico è finito nell’occhio del ciclone per l’impennata subita dalla sua busta paga avallata, tra l’altro, da un decreto interministeriale firmato dal ministro del Lavoro, Nunzia Catalfo, e dal ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri.
“La Direzione Risorse Umane dell’Inps comunica che non ha corrisposto al Presidente Tridico compensi arretrati in seguito all’emanazione del Decreto del 7 agosto 2020 e, in ogni caso, gli Uffici dell’Istituto non hanno mai previsto l’erogazione di un compenso arretrato al Presidente per il periodo che va da maggio 2019 al 15 aprile 2020”. E’ quanto si legge in una nota dell’Inps. L’istituto definisce “priva di fondamento” la notizia relativa “ad un compenso arretrato al Presidente pari a 100mila euro”.
Ma conferma la vergogna che a partire dal 15 aprile il presidente dell’Inps percepisce un compenso di 150.000 euro, quasi triplicato rispetto al suo predecessore.
Si legge nella nota che il decreto del ministero del Lavoro, ”ha fissato la misura dei compensi nei confronti del presidente, del vice presidente e dei consiglieri di amministrazione”. In particolare, ”i compensi annui al lordo delle ritenute fiscali e dei contributi previdenziali obbligatori a carico del percipiente, a favore dell’organo di amministrazione sono i seguenti: presidente 150.000 euro; vicepresidente 40.000 euro elevabili a 60.000 euro in caso di deleghe; consiglieri di amministrazione 23.000 euro.
Di Maio: "Io e l'amico Pasquale Tridico abbiamo scritto insieme il Decreto dignità." La stessa dignità con cui Tridico si è raddoppiato lo stipendio con effetto retroattivo. La parola dignità deve essere abolita dal vocabolario del M5s. M5s la casta degli indegni. #RadioSavana pic.twitter.com/wL6fXhPOc0
— RadioSavana (@RadioSavana) September 26, 2020
Pazzesco.
Ma che bella compagnia di terroni arraffoni!Pagatevelo coi soldi destinati al mezzogiorno l’aumentino!