Sgozzano i nostri militari: 200 terroristi islamici arrivati con i corridoi umanitari

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I terroristi islamici non arrivano solo sui barconi. Arrivano anche con i famigerati ‘corridoi umanitari’. Quelli che, dopo la pausa imposta dal Covid-19, il governo sta riprendendo anche dalla Grecia.

L’ultimo caso di terrorista islamico che ha colpito in Italia dopo essere arrivato in questo modo è quello del ‘profugo’ che lo scorso settembre ha tentato di sgozzare un militare alla stazione centrale di Milano:

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Era arrivato in Italia nel 2017 con i ‘corridoi umanitari’ sponsorizzati da Sant’Egidio al tempo del governo Gentiloni e poi proseguiti, con meno arrivi, anche durante il regno Salvini.

“Sono scappato dallo Yemen perché c’era la guerra”, ha detto al pm Alberto Nobili che lo interrogava dopo l’arresto. E a confermarlo le immagini e i video di guerra trovati nel suo telefonino – quanto l’antiterrorismo tedesco che, un mese prima dell’attacco, aveva allertato le nostre forze di polizia, indicando Mahamad come una persona “con simpatie per lo Stato islamico e che ha partecipato a scontri armati in Yemen”. Perché lui non fuggiva la guerra, la faceva.

E proprio nel giorno dello sgozzamento, Sant’Egidio celebrava i ‘corridoi umanitari’ in un bizzarro convegno a Roma:

Condivisa l’informazione dalla Germania, il Dipartimento centrale della polizia di prevenzione italiana aveva chiesto a tutte le questure l’obbligo di “comunicare con ogni consentita urgenza elementi informativi di dettaglio”. Ovvero: bisognava segnalare qualsiasi dettaglio sulla presenza e i movimenti di Mahamad in maniera tempestiva, per evitare atti terroristici sul nostro suolo. Eppure – nota Il Corriere – quell’allerta non è mai stata inserita nello Sdi, “l’archivio delle forze di polizia”, impedendo così l’arresto del presunto terrorista. Solamente 12 ore prima dell’attacco, infatti, Mahamad era stato fermato e fotosegnalato, sempre in stazione centrale, dopo che era saltato su una pensilina, pronunciando frasi deliranti e inveendo contro i passanti.

Ma attenzione, questa è solo la punta dell’iceberg.Almeno duecento terroristi islamici sono entrati in Europa proprio attraverso i ‘corridoi umanitari’.

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ISIS ed altre organizzazioni del terrorismo islamico avrebbero infatti imbarcato propri militanti su aerei diretti in Europa spacciandoli per ‘profughi’.

Insomma, corridoi umanitari per terroristi, che poi arrivano a Milano e sgozzano un militare.

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Nonostante questo, l’Onu li ha premiati lo scorso anno:

https://www.facebook.com/FraTotolo2/posts/534606830416104

Militare sgozzato da profugo a Milano: il VIDEO dell’attacco islamico

Fathe Mahamad, 23 anni e di origine yemenita, dopo esser fuggito dal suo Paese, dove avrebbe combattuto tra le fila dello Stato islamico, era fuggito in Libia e da qui sarebbe giunto in Italia con un un volo di Stato nel 2017 (Il Giorno) attraverso un corridoio umanitario (Il Corriere). Da Roma, il richiedente asilo si sarebbe poi spostato a Bergamo e da qui in Germania (a Francoforte e a Monaco di Baviera) dove ha condotto, come molti aspiranti jihadisti, una doppia vita (vendeva abiti da donna e, allo stesso tempo) spacciava il khat, un alcaloide devastante.

In Germania Mahamad avrebbe conosciuto persone vicine al terrorismo islamico e ne sarebbe rimasto affascinato. Il 12 luglio di quest’anno Mahamad torna in Italia, vivendo per un po’ in un centro d’accoglienza a Mantova, da dove è scappato perché non riusciva a convivere con gli altri migranti (“parlavano tutti quanti inglese”). Il resto è (tragica) storia: le forbici nel collo di un nostro militare, per sgozzarlo. Come il tunisino col prete buonista.