Don Roberto complice del proprio assassino: lo aiutava a restare in Italia

Vox
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Una cosa l’ovvio rispetto dei morti. Altra cosa è osannare chi è morto per mano dell’assassino che aiutava a rimanere in Italia e che avrebbe potuto uccidere altri innocenti.

Don Roberto ha messo a rischio la propria vita, e fino a qui era una sua scelta, ma anche la vita degli altri. Come fa la Caritas in tutta Italia dando asilo a noti clandestini e delinquenti.

Don Roberto Malgesini non è un martire, è complice del proprio assassinio. Come sarebbe stato complice dell’assassinio se il suo protetto avesse ucciso un altro.

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Ospitare un delinquente recidivo e clandestino in parrocchia è renderti complice delle azioni di cui si renderà responsabile.

E alla fine, la sua azione gli è costata involontariamente la vita. Per questo i buonisti sono molto più pericolosi di chi fa del male all’Italia in modo volontario: la loro stupida ideologia li rende ciechi e genera lutti.




2 pensieri su “Don Roberto complice del proprio assassino: lo aiutava a restare in Italia”

  1. ma perchè quella cccola del signor Scanzia è sermpre a delirare su ogni cosa, io poenso che al ratto non sono tutti cosi deficienti!

    questo pero non si salva!

  2. strano, dopo poche ore dall’omicidio il tg5 di “clemente jackie mimun” ci informava che l’omicida (niente riferimenti alla nazionalità) è affetto da disagio psichico…pensate che fatica devono fare ogni giorno per filtrare, scomporre, ricomporre. E la sera c’è “temptation island”.

I commenti sono chiusi.