Prete anti-Salvini ucciso da clandestino: portava tè e biscotti ai clandestini

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Tragedia dell’accoglionenza.

L’aggressione, come riporta La Provincia, è avvenuta poco dopo le 7 di mattina sotto la casa dove il sacerdote abitava, davanti alla parrocchia. Don Roberto è stato trovato steso a terra con una profonda ferita da arma da taglio, ma è stato inutile il soccorso dell’ambulanza. La polizia scientifica ha ritrovato non lontano dal corpo un coltello insanguinato, probabilmente l’arma del delitto.

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E’ stato ammazzato da uno dei tanti clandestini a cui, la mattina, portava tè e biscotti e che, proprio grazie a questo, rimanevano in città.

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Don Roberto era diventato noto non solo in città alla fine dell’anno scorso quando il sindaco Mario Landriscina, Lega, aveva vietato di sollazzare i circa 150 clandestini che si rifugiano nel centro cittadino. La Caritas aveva protestato per questo divieto e don Roberto e gli altri volontari avevano continuato, nonostante il divieto, ogni mattina a preparare té, biscotti e panini da distribuire ai clandestini. Come stamattina.

E uno di loro lo ha ucciso. Così muore un accoglione.




15 pensieri su “Prete anti-Salvini ucciso da clandestino: portava tè e biscotti ai clandestini”

    1. Sta a vedere che ora alla Caritas daranno anche le scorte. E a te che ti becchi un fracco di legnate dal clandestino scippatore?.🇮🇹

I commenti sono chiusi.