Per i giornali italiani la vita di Filippo vale meno di quella di Willy

Vox
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Questo doppio standard fa inorridire. Fine identica. Ma per Filippo nessuna prima pagina. Andate a controllare: ucciso il 14 agosto, nei giorni seguenti ne hanno parlato solo i giornali locali. La sua colpa? Essere italiano.

Media italiani vomitevoli come sempre nel caso della drammatica morte di Willy Monteiro. Compresi quelli nominalmente di ‘destra’, in realtà solo tabloid scandalistici a caccia di clic.

Tutti, nessuno escluso, hanno montato un delirante caso di ‘razzismo’ rispetto ad una rissa che nulla ha a che vedere con il ‘razzismo’.

Repubblica e soci hanno sbattuto la vicenda in prima pagina, e così faranno per giorni, mentre nessuno di loro ha parlato della morte, identica, di Fillipo:

Tutti liberi immigrati che hanno ucciso Filippo a calci e pugni: e i media nascondono i loro volti

Vox

Per lui nessuna prima pagina. Andate a controllare: ucciso il 14 agosto, nei giorni seguenti ne hanno parlato solo i giornali locali.

Che schifo. Che oscena ed evidente manipolazione della realtà ad uso e consumo politico. E’ vero che l’evento di un immigrato ucciso (deve ancora esserci il processo) da italiani è talmente raro da scatenare gli istinti più sciacalloidi dei pennivendoli italiani, ma questa marchiana differenza di trattamento grida vendetta.

E dice solo una cosa: la vita di Filippo, come quella di Pamela e delle miriadi di vittime italiane degli immigrati, non vale nulla per i giornalisti italiani. Vale sicuramente meno di quella di Willy. Di cui, sia detto chiaramente, al di là dell’utilizzo mediatico che possono farne, a loro frega nulla.

Giustizia per Pamela. Giustizia per Desirée. Giustizia per Filippo. Giustizia per Stefano. Giustizia per tutti gli italiani assassinati dai nostri ospiti. Per loro niente aggravante razziale. Questo è razzismo. Tutte le vite contano. Anche quelle degli italiani. O no?

Per i giornali ‘italiani’ no. Del branco di albanesi che ha massacrato e ucciso investendolo due volte Filippo, non avete nemmeno parlato. Nessuna prima pagina. Nessun articolo di condanna. Nulla. Niente. Come quello che voi siete: un nulla nel niente della vostra vergogna.




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