Tutti liberi immigrati che hanno ucciso Filippo a calci e pugni: e i media nascondono i loro volti

Vox
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Filippo non è Willy. Indecoroso doppio standard da parte dei giornalisti e dei politici.

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Per quanto ci riguarda, fino a che qualcuno non è giudicato colpevole, non si dovrebbero diffondere nomi e foto a mezzo stampa, a meno di casi talmente evidenti che non lasciano dubbio alcuno.

Eppure i media hanno il vizio di comportarsi in modo differente a seconda della nazionalità di vittime e colpevoli.

Prendiamo due casi molto simili di cui abbiamo già parlato:

La vita di Filippo massacrato dagli immigrati vale meno di quella di Willy

La differenza di trattamento dei presunti colpevoli (che in entrambi i casi non sono poi così presunti) nei due casi è talmente lampante da risultare scioccante. Dei presunti colpevoli della morte di Willy Monteiro, deceduto durante una rissa tra due gruppi, sappiamo praticamente tutto. Abbiamo le foto diffuse dai media, noi e cognomi e indirizzo di casa:

Trattamento opposto per il branco di albanesi che ha prima massacrato e poi investito due volte il povero Filippo:

Che sensibilità per gli assassini di un ragazzo italiano. Del resto, la stessa dimostrata dai giudici che gli albanesi li hanno messi ai domiciliari.

Insomma, pare che la giustizia mediatica e non, in Italia, sia ‘etnica’. Ma in senso negativo.




14 pensieri su “Tutti liberi immigrati che hanno ucciso Filippo a calci e pugni: e i media nascondono i loro volti”

  1. esatto tamarri di periferia! ce no so a bizzeffe nord centro sud isole. per il tipo che tira in ballo la solita cagata del terradistaminkiapiattismo, palla o plana resta ilf atto che siamo in una matrix di LIERS, mentitori seriali, ricordati in ottobre rosso cosa dice il capo di Jack –ryan a proposito dei politici!

    Il criterio di dosierizzare e divid et imeora è tipico de LORO ALTRI,,,

  2. “Le persone cercano di evitare il contatto con loro per diversi episodi di violenza successi in passato. Trovano sempre il modo di attaccare in 5 contro 1, 4 contro 1, 10 contro 1. L’hanno fatto anche con me e i miei amici. Qualche mese fa in un locale di Colleferro hanno spaccato la faccia a un ragazzo, gli hanno dovuto mettere 20 punti. Il modus operandi è sempre lo stesso: il piccolo del gruppo va a rompere le palle a qualcuno, poi quando la situazione si surriscalda va a chiamare i grossi»

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