Il virus esiste, ma esistono anche i politici deficienti che tengono in ostaggio un intero Paese con il contagio concentrato in una regione, dopo avere fatto entrare i cinesi senza quarantena. E che ora replicano coi barconi.
Per la prima volta da marzo la Svezia ha un tasso di casi di coronavirus inferiore a quelli dei suoi vicini Danimarca e Norvegia. Lo riferisce il Telegraph. «La Svezia è passata dall’essere uno dei Paesi con il maggior numero di infezioni in Europa, a uno di quelli con il minore numero di casi, mentre molti altri Paesi hanno visto un aumento piuttosto drammatico», ha detto l’epidemiologo di Stato Anders Tegnell. Secondo i numeri presentati al Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc), la Svezia ha registrato una media di 12 nuovi casi per milione di persone nell’ultima settimana, rispetto ai 18 della Danimarca e ai 14 della Norvegia. Il numero di morti è al momento in media di due a tre al giorno, in calo rispetto al picco di oltre cento al giorno registrato a metà aprile.
A differenza di altri, la Svezia non ha mai istituito un lockdown, mantenendo aperti gli asili, la maggior parte delle scuole, bar, ristoranti, negozi e uffici. Attirandosi curiosità ma anche critiche da tutto il mondo. L’Agenzia per la sanità pubblica svedese ha ritenuto che fosse meglio fare affidamento su misure volontarie di distanziamento sociale e di autoisolamento. «Ciò che vediamo ora è che questa politica sostenibile potrebbe essere più lenta nell’ottenere risultati, ma alla fine li ottiene», ha sottolineato Tegnell.
Mentre dove c’era il lockdown, una volta tolto, si ricomincia.
“NEGAZIONISTA”
Joe Fallisi
https://www.youtube.com/watch?v=fLauhm6mI-E
7:55-… ‘sta soriella che l’uso del temine “negazionista” offendrebbe (perfino, e te pareva!) gli ebVei che, come si sa, sono i custodi (e i primi beneficiari) della costruzione chimerica (e del meme succhiacervello) dell'”Olocausto” è veramente penosa.
A proposito: anche in “Motore Italia” si vorrebbe, conformisticamente, mandare ai piombi o in qualche bel gulag giudeobolscevicostalinista chi, sugli anni 20, 30 e 40 del secolo scorso, la pensa in modo opposto a quel che oggi le masse sono obbligate a “pensare”?