Bimba italiana esclusa da scuola: «In classi non c’è più posto»

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Banchi a distanza di sicurezza causa coronavirus e classi ricavate nell’aula magna o in palestra. Le scuole sono al completo e così non c’è abbastanza posto per i figli degli italiani.

Il motivo lo leggerete solo qui:

Scuola, 150mila studenti senza aule ma dobbiamo tenerci 900mila studenti stranieri

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Succede infatti che a Mestre una bambina che deve frequentare la 4. elementare non abbia ancora trovato posto e che a 12 giorni dalla prima campanella non sappia ancora dove andrà a scuola.

A differenza degli altri bambini, non ha quindi ancora i libri, non conosce i compagni e non sa se da qualche parte ci sarà posto per lei. E’ italiana. Per lei non c’è posto nell’Italia multietnica governata da Pd e M5s.

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A raccontarlo, disperata, è la mamma: «Mancano pochi giorni all’inizio di scuola ma ancora non riusciamo a trovare un posto per mia figlia che dovrebbe iniziare la quarta elementare». La famiglia ha vissuto per qualche anno fuori comune ed è da poco tornata a Mestre. Non è stato quindi possibile fare la preiscrizione. «Abbiamo provato a chiamarne tante – aggiunge la mamma – ma le scuole continuano a risponderci che a causa delle misure anti-Covid non hanno possibilità di aggiungere nuovi studenti». La famiglia ha provato a contattare anche il Comune che però non ha competenza sulle scuole primarie e quindi statali: «Ci dicono che non possono fare nulla e che dobbiamo insistere con gli istituti. Ma lì veniamo rimbalzati da un ufficio all’altro nei quali continuano a ripeterci che un posto sembra non esserci».

In base alla residenza della famiglia lo stradario darebbe come riferimento la scuola primaria Vecellio ma dall’istituto San Marco le hanno spiegato di essere al momento a regime e che le rigide norme anticontagio non lasciano margini di manovra: «La prima volta siamo stati rifiutati subito, poi ci hanno detto che stanno provando a risolvere in qualche modo ma non ci sono novità. Quindi non so ancora se mia figlia riuscirà a frequentare la quarta elementare».
La famiglia non ha la possibilità di rivolgersi a una scuola privata. E altri genitori stanno provando a sentire gli istituti dei loro figli per aiutarla. Si spera che ci sia ancora qualche posto in un altro quartiere. Trattandosi di scuola dell’obbligo una risposta dovrà prima o poi arrivare ma il tempo stringe.
«Io capisco i dirigenti scolastici che si trovano, tra l’incudine e il martello, a dover gestire questa situazione critica a causa del Covid, con le classi affollate e la mancanza di indicazioni chiare e tutte le responsabilità caricate sulle loro spalle – conclude la mamma – Comprendo il caos ma mia figlia deve studiare come tutti gli altri bambini e il 14 settembre dovrà avere una classe».
Un caso che rischia di non essere l’unico. Ogni anno alle iscrizioni arrivate con il previsto anticipo, e su cui si basa la programmazione, si aggiungono quelle di altri bambini e ragazzi che, a causa del trasferimento dei loro genitori, di norma vengono inseriti nelle classi anche ad anno già iniziato. Non mancheranno quindi altre famiglie che busseranno alle segreterie delle scuole che hanno appena vissuto un’estate di stravolgimenti di spazi, di lavori per recuperare aule.

Scusa, Zaia, che cazzo lo governi a fare il Veneto, se non stai facendo nulla per evitare che si trasformi in un emirato islamico?




10 pensieri su “Bimba italiana esclusa da scuola: «In classi non c’è più posto»”

  1. Ho una figlia avuta con la mia compagna (di colore, non si dice ne(g)ra), perfettamente integrata in un normalissima classe di una normalissima scuola pubblica. Ma cosa vai raccontando… Ma ci sei mai entrato recentemente dentro una scuola?

I commenti sono chiusi.