Anche il sindaco accoglione di Lampedusa Totò Martello, dopo avere sminuito l’invasione, si rivolge direttamente al premier Conte con una lettera aperta dai toni drammatici.
“Presidente Conte – scrive Martello – in queste condizioni il suo governo non è in grado di garantire le norme di sicurezza, non solo sanitarie, sull’isola. Basta con provvedimenti tampone, basta con questo silenzio assordante. Lei e il suo governo non potete tacere di fronte a ciò che sta accadendo a Lampedusa. Non è più accettabile che la nostra isola sia abbandonata a se stessa, che il peso dell’accoglienza sia scaricato tutto sulle nostre spalle. Noi siamo i primi a voler garantire il rispetto dei diritti umani ma non è più accettabile che per questo Lampedusa sia lasciata in balia delle più feroci speculazioni politiche”.
Accoglione.
Lui li vuole solo fuori dalle palle e cioè spiegato in altre parole che se li accolgano nel resto d’Italia e non a casa sua. È il buonismo di Capalbio, quello dei froci col culo degli altri.
Bipolare o corrotto dici? Un colpo di lupara subito avrebbe risolto ogni dubbio.