Poliziotti in rivolta: “I migranti ci umiliano e ci ordinano di tacere”

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Caserma Serena di Treviso, dove centinaia di clandestini infetti sono in quarantena: 260 contagi su 300 ospiti. Minacce, botte e sassaiole, i poliziotti in servizio nel centro migranti denunciano una situazione insostenibile.

Sindacato autonomo di polizia, che annuncia la possibilità di una protesta da parte degli agenti di polizia. L’ex Caserma Serena di Treviso è il più grande focolaio di Covid del Paese, con 260 contagi su 300 ospiti. Quasi quotidianamente si accendono risse e rivolte all’interno del centro di accoglienza, che devono essere sedate dai poliziotti, ormai stanchi di rischiare il contagio e la vita e di subire la quarantena ogni volta che sono costretti a un intervento.

“Siamo sfiniti dall’essere usati come guardiani di una struttura di richiedenti asilo che dall’interno tira sassi mentre sei di vigilanza, e tutto passa in sordina per non agitare gli animi”, denuncia il Sap.

“Siamo sfiniti di stare in quarantene Covid preventive dopo aver avuto contatti con richiedenti asilo positivi, e questi invece decidono a modo loro se fare o no la quarantena. Sfiniti nel vedere la politica usare un momento di criticità come questo per indirizzare il prossimo voto elettorale. Sfiniti di vedersi ritirare dai presidi sul territorio lasciando città sguarnite, per essere impiegati a piantonare frontiere e centri di accoglienza vari”, dicono ancora dal sindacato di polizia.

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Parole dure come le pietre che quotidianamente ricevono durante i loro turni e di cui pare non si possa parlare per non far esplodere la rabbia popolare.

Il Sindacato autonomo di polizia ha prodotto una nota ufficiale per far sentire la rabbia dei poliziotti di Treviso, che è quella dei poliziotti di tutta Italia: “Non siamo sfiniti per il sovraccarico di servizi ai quali siamo ormai purtroppo abituati per la continua riduzione di organico, ma per le quotidiane schizofrenie di un apparato politico incapace di gestire le situazioni difficili. Sfiniti dalle richieste di gestire con sistemi di ordine pubblico fenomeni di massa come le immigrazioni di cui la politica si è occupata solo un senso di buonismo elettorale”.

“Siamo talmente sfiniti che forse è il momento di iniziare da parte nostra qualche picchetto di presidio dei centri istituzionali un po’ troppo distratti dagli eterni errori commessi. Stiamo pensando a qualche vera ed incisiva forma di protesta. Il livello di guardia è superato”.

L’unica forma di protesta è smettere di fare la scorta ai palazzi del governo. E lasciare entrare il popolo.




4 pensieri su “Poliziotti in rivolta: “I migranti ci umiliano e ci ordinano di tacere””

  1. Ormai abbiamo la polizia piu’ pusillanime d’Europa. Prepotente con gli italiani e indulgente con i barboni africani etc. In Spagna, Francia, Germania etc, superato un certo limite ti riempiono di legnate anche se sei un profugo.

  2. Avete letto bene? Nella seconda parte dice “una continua riduzione di organico” quindi la mia ipotesi che li vogliano sostituire con gente straniera, principalmente africani, non è assolutamente fuori luogo. Vi ricordate che ho raccontato di una agente che mi pareva troppo colorata sotto la mascherina e parlava a monosillabi? Marocca?
    Se al posto dei nostri ci fossero GLI ALTRI si sentirebbero più tranquilli. Affrettiamoci.

I commenti sono chiusi.