Tunisino stupra e rilasciato tenta di violentare ragazzina: cosa fanno dopo che sbarcano

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Martedì sera a Marghera, in località Malcontenta, verso le 23 una ragazzina di 15 anni, mentre si trovava in compagnia di alcuni amici, anch’essi minorenni, è stata avvicinata da un immigrato che si è impossessato del suo telefono cellulare con la scusa di dover fare una telefonata urgente.

L’africano, 24 anni, tunisino, è poi scappato rincorso dalla ragazza. Dopo una fuga durata alcuni minuti la vittima è riuscita a raggiungere l’immigrato che però, ha tirato fuori dallo zaino una grossa forbice, puntandogliela contro e minacciandola. Subito dopo ha allungato la mano andando a toccare le parti intime della ragazza, cercando di abbassarle i pantaloncini; solo le voci degli amici della ragazza, che nel frattempo stavano sopraggiungendo, hanno fatto sì che l’uomo desistesse facendo perdere le sue tracce.

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I poliziotti delle Volanti giunti sul posto hanno subito iniziato le ricerche in zona e hanno individuato poco distante una figura che si nascondeva dietro ad una struttura di cemento. L’uomo è stato bloccato dagli agenti e una volta riconosciuto dalla vittima come l’autore dell’episodio, sottoposto a perquisizione personale. All’interno dello zaino è stato ritrovato il paio di forbici usate per minacciare la ragazza e 0,60 grammi di eroina, entrambi sottoposti a sequestro. Da ulteriori accertamenti è emerso che a carico del fermato vi erano già dei precedenti di polizia per violenza sessuale e per reati inerenti gli stupefacenti. E’ stato denunciato per il reato di tentata violenza sessuale e rapina aggravata.

Precedenti per violenza sessuale, tenta di stuprare una ragazzina e lo denunciano. Lo Stato è finito.




9 pensieri su “Tunisino stupra e rilasciato tenta di violentare ragazzina: cosa fanno dopo che sbarcano”

  1. La responsabilità è dei politici, i giudici come Palmara invece giocano al gatto al topo, dove questi giocano a sfogliare la Margherita, a te si a te no, dove a prenderla nel culo sono sempre gli italiani.

  2. Ai fatti rimane che quattro scalzacani pilotati da un tizio che ha un figlio indagato per stupro, hanno permesso che l’Italia diventi un latamaio.
    Altro che ponte di Genova, altro che Italia sopra le righe. Quei morti sono sulla coscienza dei politici che ieri erano a fare campagna elettorale su quel maledetto ponte, che non avrebbe mai dovuto esistere se lo stato avesse controllato.
    Conte sei una bolla di sapone, bella a vedersi ma gai fatti nessuna sostanza.
    Dimettiti.
    Grandi le famiglie dei nostri compatrioti a non presentarsi.
    La dignità questi neanche la conoscono.
    Noi siamo di un altra razza.

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