Bus carichi di migranti infetti dalla Romania: scendono prima dei controlli

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Non solo i continui sbarchi di clandestini positivi, l’epidemia torna in Italia con gli autobus carichi di romeni.

L’assessore regionale del Lazio alla Salute, tal D’Amato, ha sottolineato: “Condivido le preoccupazioni espresse dal comitato tecnico scientifico. Nel Lazio sono stati trasferiti 334 migranti dalla Sicilia senza alcun elemento di proporzionalità rispetto alle altre regioni. Di questi 15 sono positivi e altri 9 sono irreperibili”. Agli altri nemmeno hanno fatto il tampone.

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A preoccupare anche gli arrivi fantasma da altri Paesi europei dell’Est. Da qualche giorno arrivano pochi bus da Moldavia e Romania, praticamente vuoti. Magari con un solo passeggero. E pensare che alla autostazione Tiburtina “è attivo il drive-in del Forlanini per i rientri dalla Romania con qualsiasi mezzo, mentre proseguono le operazioni per gli arrivi al Terminal di Tiburtina”. Molti hanno disdetto, forse per timore di dover compilare il modulo a bordo ed essere poi rintracciabili. Altri, invece, scendono prima di arrivare, proprio perché non vogliono fare la quarantena in quanto infetti.

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Pierluigi Bartoletti, responsabile medico dell’Uscar, l’Unità speciale di continuità assistenziale della Regione, ha spiegato che “il test sierologico (tra l’altro inutile ndr..) è volontario; so che molti arrivati con i van chiamano i medici di famiglia per chiedere se possono andare da soli a Tiburtina. A quel punto è meglio il Forlanini”.

Quello che è strano alla Tiburtina, è che ieri sarebbero dovuti arrivare molti passeggeri dalla Romania. Invece niente, un solo bus proveniente da Bucarest. In tutto il giorno. Tra l’altro, a bordo vi era solo un passeggero. E dalla Transilvania non è certo andata meglio: 4 gli autobus in programma e nessuno di questi giunto a destinazione. Tutte le corse sono state soppresse. Da premettere che, in seguito ai casi di contagio tra badanti e colf rientrate nel nostro Paese, da giovedì scorso il personale del Sistema sanitario regionale si era messo in funzione al fine di fare test sierologici a tutti coloro che arrivavano a Roma dai Paesi dell’est Europa. A questo punto il sospetto, del tutto lecito, è che le compagnie di trasporto passeggeri abbiano trovato un accordo con i loro clienti: cambio di tragitto per evitare i controlli.

Enrico Di Rosa, direttore del Servizio di Igiene e Sanità Pubblica (SISP) della Asl Roma 1, ha spiegato: “è possibile che si fermino prima, a Orte. Una cosa è certa: alcuni bus sono stati cancellati. L’altro ieri, una corsa è stata annullata formalmente solo mezz’ora prima dell’arrivo. In un altro caso, dal pullman sono scesi solo due passeggeri, poi il bus ha proseguito. Possibile che qualcuno scenda prima o dopo, per evitare i test, raggiungendo Roma poco dopo con altri mezzi? Come si dice, a pensar male si fa peccato ma molto spesso ci si azzecca. E dispiace perché invece dall’ambasciata e dalla comunità della Romania abbiamo ricevuto una grande collaborazione negli ultimi giorni”. Sembra infatti che molti temano di dover restare in quarantena. Anche perché, quando dalla Romania e dalla Bulgaria arrivano alla stazione Tiburtina, i passeggeri vengono registrati e viene dato loro un foglio con richiesta di isolamento per 14 giorni, per evitare la possibile diffusione del coronavirus. Il che vuol dire non poter lavorare per due settimane. Ecco perché alcuni di questi preferiscono scendere prima e raggiungere la Capitale in altro modo.

E diffondere il contagio.