Centinaia da Lampedusa al resto d’Italia: trasferimenti criminali del governo

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Trasferimenti alla cieca di migliaia di falsi negativi in tutta Italia. Invece di rimpatriare i tunisini immediatamente dopo lo sbarco, li sparpagliano in tutta Italia.

120 clandestini, ospiti dell’hotspot di Lampedusa (Ag), stanno per lasciare la struttura di contrada Imbriacola per essere imbarcati su un pattugliatore della Guardia di finanza che farà rotta verso Reggio Calabria.

A seguire, 40 tunisini verranno imbarcati su una motovedetta della Guardia costiera con destinazione Catania.

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E diciotto migranti in attesa di tampone sono “spariti a Saluzzo” prima che l’Asl potesse far loro l’esame. La denuncia arriva dalla Lega che paragona la cittadina del Cuneese a Caltanissetta e Porto Empedocle. ”Sabato scorso una ventina di immigrati potenzialmente infetti hanno fatto perdere le proprie tracce prima di essere sottoposti al tampone – scrive il gruppo Lega Salvini Piemonte in una nota- è l’ennesima dimostrazione di come l’accoglienza indiscriminata dei clandestini possa trasformarsi in un focolaio pandemico anche in Piemonte”.

Secondo i consiglieri regionali l’allarme sarebbe stato lanciato sabato dal commissario per l’emergenza migranti dell’Asl Cn1 e dell’associazione Papa Giovanni XXIII, Onlus che si occupa anche dell’assistenza delle decine di stranieri che bivaccano nelle strade e nei giardini di Saluzzo: di venti immigrati segnalati per essere entrati in contatto con altri soggetti affetti da Covid, “solo due si sono resi reperibili e sono stati quindi accompagnati al pronto soccorso per effettuare i test. A questi se ne sono aggiunti altri non compresi nell’elenco dell’associazione. Tre di loro sono risultati positivi, come positivi erano altri due soggetti seguiti dalla Papa Giovanni XXIII e sottoposti al tampone nella mattinata precedente. Degli altri 18 nessuna traccia: a sabato scorso erano introvabili”.

“Prima o poi sarebbe purtroppo dovuto accadere – denuncia il consigliere regionale della Lega Paolo Demarchi -. Sono centinaia gli immigrati che non lavorano in agricoltura che continuano a bivaccare per le nostre strade e nei nostri giardini senza che nessuno li abbia chiamati per offrire loro un’occupazione. Ci sono immigrati con ogni probabilità infetti – prosegue il consigliere – che girano tranquillamente per le nostre comunità senza alcun tracciamento e senza la possibilità di rintracciarli per sottoporli al tampone, nonostante sia acclarato che abbiano avuto contatti con soggetti positivi al Covid 19”. Già nei giorni scorsi la Lega aveva contestato la decisione del Viminale di destinare al Piemonte 146 migranti sbarcati a Lampedusa.

“Dagli sbarchi incontrollati all’emergenza sanitaria il passo è stato brevissimo – aggiunge il capogruppo della Lega Salvini Piemonte in consiglio regionale Alberto Preioni – Non è possibile tollerare che un territorio che è un’eccellenza nazionale del comparto frutticolo sia invaso da centinaia di immigrati che non fanno nulla se non trasformare parchi e giardini in tendopoli. Un danno per la nostra economia e per il decoro delle nostre comunità che oggi rischia di trasformarsi in un focolaio Covid che può divampare da un momento all’altro”.